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Nola – Gigli 2014, la Fondazione e le sanzioni farsa

Festa dei Gigli 2014, la Fondazione e il rispetto delle regole. Norme scritte e aggirate da clemenze Unesco e sospensioni al di fuori di ogni regola scritta.

Apre a commenti e valutazioni il comportamento del Cda della Fondazione, che aveva il compito di analizzare gli atti di accusa e le relazioni difensive prodotte dalla paranze San Massimo e Volontari, attraverso i capi paranza Nicola Trinchese e Giuseppe Cutolo.

Sotto osservazione i comportamenti durante la processione pomeridiana.

La Trinchese avrebbe effettuato una doppia girata a Caparossa, quando il regolamento ne prevedeva una.

Violazione giudicata grave, come il ritardo generato in via San paolino quando aveva prodotto una lunga esibizione, imboccando il vico Piciocchi intorno alle 8 del mattino. Infine durante la processione il giglio del Sarto e il giglio del Fabbro avevano assunto comportamenti in aperta violazione del regolamento, tanto da svolgere una festa autonoma.

A carico dei Volontari sarebbe emerso un atteggiamento di sfida nei confronti del giglio del Sarto. Il capoparanza avrebbe fatto un uso improprio del microfono, mentre in via San Paolino sarebbe stata attuata una vera e propria competizione con la paranza del Sarto, mentre un notevole numero di girate sarebbero state effettuate in piazza Clodio Marcello.

Per entrambe le paranze la Fondazione ha imposto la sospensione per un anno, con pena sospesa fino al 28 giugno 2015. Sanzioni inutili, visto che per gli anni passati Volontari e San Massimo erano già state sanzionate, e la recidività imponeva l’esclusione dalla festa. Ma la clemenza del Cda ha prevalso in nome dell’Unesco, in nome di gigli già assegnati al trasporto delle due paranze per la festa 2015. In nome del buon senso civico. Concessa una riabilitazione attraverso la verifica dei comportamenti durante la festa del prossimo anno, con applicazione della sanzione in caso di reiterazione. Una prova di appello per non aver avuto il coraggio di applicare alla lettera il regolamento vigente.

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