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Celebrazioni del 25 aprile: a Nola, il picchetto in Piazza Matteotti e Piazza Morelli e Silvati

Il significato di una giornata dal valore non solo simbolico. Parlare di resistenza è come usare un sinonimo della parola “libertà”, ogni 25 aprile ci ricorda come sacrifici, privazioni, sconvolgimento, violenze e non di un regime che ha privato, appunto, della libertà un intero popolo, trovarono finalmente la liberazione soltanto attraverso la forza di chi ebbe di coraggio di dire basta. Basta ai soprusi, basta alle vessazioni, basta all’occupazione militare dei territori, basta alla guerra.

Ricordare quest’atto di coraggio è un dovere, oltre che un onore, portato in tutte le piazze d’Italia ogni 25 aprile, unite idealmente per celebrare la prima festa nazionale, assieme a quella della Repubblica, che sin dalla sua istituzione nel 1946, voluta da Alcide De Gasperi, resta uno dei momenti fondanti della coscienza civica italiana. 

Non fa eccezione Nola. Quest’oggi il drappello d’onore guidato dall’amministrazione del sindaco Carlo Buonauro ha attraversato il centro storico partendo da Piazza Duomo, fino ad arrivare ai piedi del Monumento ai Caduti, in Piazza Matteotti. Poi tappa a Piazza Morelli e Silvati, con il tributo portato dinanzi alle pietre d’inciampo lì installate dall’ANPI Nola. 

Un collegamento denso di significato: dal punto dove partirono i Moti Carbonari, dallo spazio intitolato ai due patrioti italiani, fino ad arrivare, seguendo le direttrici della storia, a chi sacrificò la propria vita in onore delle sue idee e della sua ferma opposizione al regime fascista. 

E qui la paradossalità della storia: un momento di unione che diventa di separazione. Ricordare questi fatti, questi valori, questi uomini sarebbe, con molta probabilità, il modo migliore per superare temi divenuti con il tempo inspiegabilmente divisivi.

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