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Campania: report Demoskopika mafia e turimo, regione a rischio

Il sogno di un turismo sostenibile e di qualità in Campania si scontra con la dura realtà delle mafie dove mentre gli imprenditori onesti investono per valorizzare il territorio le organizzazioni criminali si infiltrano avvelenando le fonti del benessere.

E’ la ricerca di Demoskopika a rivelare che la regione si conferma al primo posto in Italia per rischio di infiltrazioni mafiose nel comparto. Un dato che mette a nudo una realtà complessa e pericolosa.
Demoskopika ha misurato il rischio di infiltrazione della criminalità organizzata sulla base di alcuni indicatori ritenuti “sensibili”: imprese turistiche (alberghi e ristoranti) confiscate alle mafie, segnalazioni di operazioni finanziarie sospette, numero delle richieste di avvio di istruttorie antimafia connesse al Pnrr, provvedimenti interdittivi antimafia. In particolare, a pesare sul primato negativo della Campania, che ha totalizzato il massimo del punteggio (122 punti), i 67 alberghi e ristoranti confiscati, su un totale di 569 imprese confiscate dalle autorità competenti, le quasi 2mila richieste di avvio di istruttorie antimafia connesse al Pnrr, i 155 provvedimenti interdittivi antimafia emessi dagli Uffici Territoriali del Governo, nell’intero anno 2023, a seguito degli approfondimenti svolti dalle articolazioni della Dia e, infine, le quasi 16mila operazioni finanziarie sospette comprendenti anche le SOS a rischio criminalità organizzata.

Secondo lo studio ammonta a 3.300 milioni di euro la stima dei proventi della criminalità organizzata derivante dall’infiltrazione economica nel comparto turistico italiano, con il primato che spetta alla ‘ndrangheta, immediatamente seguita dalla camorra con 950 milioni di euro (28,8 per cento), cosa nostra con 400 milioni di euro.

Dalla ricerca emerge poi che in regione sono migliaia le imprese turistiche a rischio di fallimento a causa della crisi economica e delle pressioni mafiose.

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