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Nola – COVID, file al drive-in tamponi – Traffico impazzito

Code chilometriche, traffico in tilt, disagi diffusi. Sembrerebbe un normale quadro da ultimo dell’anno, quando tra brindisi, concertoni e spese dell’ultimo secondo Nola si ritrova a far fronte all’alta marea di affluenze tra le proprie strade.

La ressa del Capodanno 2021, influenzato (è il caso di dirlo) dalla quarta ondata COVID, ha ben altra origine. La lunga fila per accedere al drive-in di via Anfiteatro Laterizio manda al collasso l’intera viabilità cittadina.

FILE CHILOMETRICHE, TRAFFICO IMPAZZITO: L’ULTIMA MATTINATA DELL’ANNO

Macchine ferme per ore, tra chi è sceso in strada per le ultime faccende dell’anno e chi, suo malgrado, in attesa di sottoporsi al test molecolare per trascorrere un fine anno in relativa tranquillità. 

Ma se le attese sono comuni in praticamente tutta Italia, nella città di Bruno la situazione è da giorni prone al collasso. Complice l’altissimo numero di contagi, l’alto traffico ha finito con il paralizzare un’intera parte di città, bloccando di fatto ogni tipo di attività. 

E a poco è valso il trasferimento della stazione drive-in da via Mario de Sena a via Anfiteatro Laterizio, avvenuto proprio nella giornata di oggi.

Una scelta che avrebbe dovuto garantire maggior deflusso e minori disagi agli avventori, ma che ha finito soltanto con il generare ulteriore confusione, sfociata anche in un picco di nervosismo tra le persone in attesa di tampone.

TANTE LE POLEMICHE, MOLTISSIME LE LAMENTELE. NUOVI DRIVE-IN L’UNICA SOLUZIONE

Tantissime le lamentele dei cittadini, moltissimi coloro che chiedevano una sede più idonea per lo svolgimento delle attività dei sanitari addetti ai tamponi, con la richiesta a gran voce dell’attivazione di una stazione in Piazza D’Armi. 

Ma invertendo l’ordine degli addendi, il risultato probabilmente non cambierebbe comunque. Problema principale resta l’altissimo numero di tamponi che si stanno effettuando su scala regionale, sfondando il muro dei 110mila test nella giornata di ieri, numero destinato soltanto a crescere. 

Più che sedi alternative, dunque, nuove sedi, distribuite in maniera omogenea sul territorio. Questa la soluzione logica, che, un po’ per l’improvviso boom dei test, un po’ per personale che scarseggia, ma anche per cronico affanno sulle questioni logistico-organizzative, l’ASL Napoli 3 ed il Comune di Nola non sono riuscite a mettere in campo. Con i problemi che ne derivano ed i risultati palesi sotto gli occhi di tutti. Non un bel modo per salutare il nuovo anno.

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