Musica: l’intervista al Collettivo Artistico Vesuviano
In un mondo dove spesso le storie che si raccontano sono finte o ripetitive, c’è un progetto musicale che tiene insieme le radici di un’antica tradizione con le sfumature della modernità portando avanti, prima di ogni altra cosa, la memoria storica del popolo vesuviano. Scelgono all’io, il Noi i ragazzi del Collettivo Artistico Vesuviano, la band napoletana nata dall’intuizione musicale del cantautore Mikele Buonocore
Storie, luoghi, visioni, emozioni, battaglie sociali. Raccontare, con brani e testi inediti (in lingua napoletana e non), i culti di una terra sacra e misteriosa, con lo sguardo puntato su vari aspetti sociali. Da quello lavoro, della religione e della politica passando per rapporto dell’uomo con la natura, una Terra Madre che soffre per l’inquinamento atmosferico ma soprattutto il legame profondo dell’umanità con la fede salvifica che attraverso la devozione ai luoghi e alla Madonna- Donna riscopre la bellezza della cultura del mondo popolare veicolato attraverso un genere antichissimo ma ancora attuale.
Oltre a Buonocore e Sacco, il collettivo è formato da Daniele Esposito, Alessia Lo Cicero, Matteo Abete, Alberto Castaldo, Silvio e Patrizio De Simone e Pergiuseppe Maiello. Usciti con il singolo “Nu dono e’ Dio”, traduzione napoletana di fratello sole e sorella luna, il gruppo ha poi pubblicato un altro brano “O chianto d’è Maddalene”. Questi lavori preannunciano il nuovo album che vedrà la luce nei prossimi mesi.