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Zona Rossa, la prefettura di Napoli estende la norma a quattro comuni della provincia: è la prima volta in Italia.

Per la prima volta a livello nazionale un prefetto decide che le zone rosse si estendono non solo ad un capoluogo di provincia, ma anche ad alcune città dell’area metropolitana, seguendo una scelta precisa: garantire maggiore sicurezza e ordine pubblico. 

E’ stato il prefetto di Napoli Michele di Bari a istituire le  “zone rosse” nei comuni di Pompei, Castellammare di Stabia, Pozzuoli e San Giorgio a Cremano che vedranno l’attuazione di specifiche restrizioni per alcune aree presenti nel loro territorio. Tutto questo fino al 31 marzo.  

Dopo un attento studio – spiega di Bari – abbiamo ritenuto di circoscrivere delle piccole zone rosse da affiancare ai controlli che già facciamo e che sono stati potenziati, lo abbiamo  fatto, prosegue il prefetto, seguendo le direttive ministeriali e alla luce dei buoni risultati raggiunti nella città di Napoli.

Infatti secondo le disposizioni del ministro Piantedosi, il ricorso alle zone rosse serve ad aggiungere un tassello importante al complesso delle misure messe in campo per assicurare ai cittadini la tutela della sicurezza urbana e la fruibilità degli spazi pubblici. In questo senso, il carattere delle ordinanze le rende utili soprattutto nelle piazze che si trasformano spesso in luoghi di degrado, nei quali la criminalità è diffusa. 

La  norma può rappresentare non solo una scelta restrittiva ma anche preventiva, capace di offrire una realtà più sicura per visitatori e turisti e non solo di attestare il rischio di una criminalità esistente. L’idea potrebbe essere quella di applicare la zona rossa anche ad altri comuni della provincia di Napoli con la possibilità di ottenere un effetto deterrente per la cultara dell’ illegalità, sovvertendo l’errata comunicazione che chi rientri in una zona rossa debba presentare necessariamente un situazione difficile. 

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