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Zes Unica, record di investimenti ed oltre 300 autorizzazioni rilasciate

La Zes Unica del Mezzogiorno, la più grande per estensione in Europa, sta facendo registrare numeri da record, impennata di richieste dalla scorsa estate, ovvero da quando a coordinare la struttura si è insediato l’avvocato Giosy Romano, già commissario della Zes in Calabria e Campania. Più di trecento le autorizzazioni uniche rilasciate finora dalla Struttura di missione insediata a Palazzo Chigi. 300 aziende che hanno deciso di investire al Sud. Investimenti per un valore superiore ai 2 miliardi di euro, imprese che hanno già una sede al Sud e che vogliono espandersi oppure si tratta di imprenditori che hanno scelto il Sud per la prima volta. In Campania c’è Novartis, colosso farmaceutico in Europa che ha deciso di ampliare la sede di Torre Annunziata. 

La Zes è una grande opportunità per le imprese, per velocità nel rilascio delle autorizzazioni, una sola firma che elimina 34 passaggi burocratici, si decide tutto in un mese dall’avvio della richiesta di insediamento. Restano però da limare alcuni aspetti in vista del futuro, il primo riguarda l’approvazione del Piano strategico triennale, previsto dalla legge istitutiva della Zes unica.

La scorsa settimana un invito a colmare la lacuna è arrivata dalla Corte dei Conti. Sempre guardando al futuro bisognerà capire la percentuale di credito d’imposta che sarà applicata dall’Agenzia delle Entrate alle aziende. Dallo scorso 18 novembre e fino al termine ultimo del 2 dicembre è possibile presentare alla stessa Agenzia le comunicazioni integrative, appositamente previste per completare la documentazione sull’investimento realizzato. L’adempimento riguarda le imprese che, dal 12 giugno al 12 luglio 2024, hanno inviato la comunicazione di accesso al credito d’imposta. La mancata presentazione di tale comunicazione comporta la decadenza dall’agevolazione. A maggio scorso erano giunte all’Agenzia delle Entrate oltre 16mila domande per cogliere l’opportunità della Zes unica. L’Agenzia aveva nei mesi scorsi calcolato al 17% il limite massimo del Credito di imposta concedibile, molto meno del 60% indicato invece dall’allora ministro Fitto. Il Governo intanto per  la dotazione del Credito, agli 1,6 miliardi stanziati inizialmente ha aggiunto altri 1,6 miliardi.

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