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Valerio Bruner: in “Vicarìa” una spiritualità orizzontale per cantare gli ultimi

In ogni suo aspetto, in ogni sfumatura che possa raggiungere il cuore dei tanti o dei pochi, la musica deve saper mandare un messaggio e non ridursi solo a mero intrattenimento. Questo potrebbe essere il concetto che racchiude l’espressione artistica di Valerio Bruner, il cantautore napoletano, che ha fatto della sua voce l’amplificatore di tematiche sociali ed esistenziali. 

Affondare la scrittura nell’anima delle contraddizioni, nelle sue ombre, nei chiaro scuri per poi tradurla in musica, cantata, con una timbrica napoletana dotta, armonica di un blues che si sente partire dalle corde vocali. Il tutto è raccontato proprio nell’ultimo album, Vicarìa, nel quale il cantautore tratteggia una Napoli opaca, tra santità e dannazione, talvolta vittima di se stessa.


Bruner ha recentemente pubblicato l’ultimo videoclip che con immagini suggestive accompagna la melodia del singolo Ave Maria.
Si tratta di una rivisitazione “sociale” dell’orazione nella quale si denunciano le condizioni di abbandono in cui versano i numerosi senzatetto della città. L’artista, come in tutto il suo lavoro, tratta il tema della sacralità da una prospettiva orizzontale, guardando nei vicoli di quella Napoli, microcosmo del mondo, che è un coro di voci in una sola voce.
In conclusione il cantautore lascia qualche indiscrezione sul suo prossimo lavoro.

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