Politica

Tufino – Dimissioni per 4 consiglieri, cade l’amministrazione Mascolo

Dimissioni per quattro consiglieri ed il Comune di Tufino resta senza guida politica: una crisi senza ritorno, annunciata dalle fibrillazioni irreversibili che s’erano già manifestate oltre un anno fa, con il punto di rottura definitivo sempre evitato.

In mattinata, la formalizzazione della crisi non più recuperabile, con il documento, sottoscritto da quattro consiglieri comunali, dimissionari dall’esercizio delle funzioni di amministratori. Una decisione, che si traduce in mozione di sfiducia verso il primo cittadino, Antonio Mascolo, con correlato provvedimento di decadenza degli organi elettivi dell’amministrazione e conseguente gestione commissariale dell’ordinaria amministrazione, per la quale si attende a breve la decisione del prefetto di Napoli, Francesco Musolino.

In realtà, sulla formalizzazione delle dimissioni già nella giornata di ieri si erano diffuse voci in città; ed anche se ritenute attendibili, si aspettava l’evidenza dei fatti, che s’è verificata in mattinata, con il deposito dell’atto di dimissioni di Carlo Ferone, Filippo Galeotafiore, Angelo Esposito e Samuele Filippo; atto convalidato dal dottor Angelo De Stefano, notaio in Pietravairano, in provincia di Caserta.

L’amministrazione comunale, che ora è decaduta per la crisi politica, in cui è incappata senza trovare soluzioni, ha già conosciuta la decadenza degli organi elettivi nel 2005; decadenza non per ragioni politiche, bensì per i condizionamenti subìti nella gestione dell’attività istituzionale dalla camorra, attiva sul territorio.

Nel 2012, nella corsa elettorale per le amministrative si fronteggiarono tre liste, inclusa quella capeggiata dal sindaco uscente, Carlo Ferone. Una candidatura contestata dagli schieramenti avversari, avendo Ferone espletato due mandati consecutivi di “primo cittadino”. L’elettorato premiò la lista pro-Mascolo, che ora vede interrotto il proprio percorso con le dimissioni bi-partisan. E sulle ragioni reali della rottura non c’è nessun elemento di chiarezza.

Fatto è che la gestione amministrativa a Tufino da oltre venti anni è vissuta di contrasti e conflittualità, con polo catalizzatore la presenza degli impianti di smaltimento dei rifiuti di Paenzano-1 e Paenzano-2. Una presenza, per la quale è stato possibile coniugare i ritorni economici delle quote di ristoro, come per legge, anche se non costantemente erogate a beneficio dell’Ente-Comune, con opportunità occupazionali, filtrate da scelte fatte dagli amministratori.

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