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Truffa Superbonus: sequestro da 25 milioni di euro e 7 indagati

I flussi finanziari in uscita dal Consorzio Sgai, venivano veicolati a favore di società o ditte pronte ad emettere fatture per operazioni oggettivamente inesistenti nei confronti dello stesso Consorzio in modo da riciclare il denaro frutto delle truffe perpetrate attraverso il cosiddetto superbonus. Realizzazione di lavori fittizi, investimenti in polizze assicurative, titoli e fondi. un sistema economico criminale sotto la lente di ingrandimento del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Napoli e del Gruppo di Cassino della Guardia di Finanza.

Sette persone, tutte originarie di Napoli, indagate dai magistrati della terza sezione della Procura di Napoli con l’accusa di emissione e utilizzo, in dichiarazione, di fatture per operazioni inesistenti, reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e autoriciclaggio. Circa 25 milioni di euro il valore del sequestro tra beni mobili e immobili, quote sociali e il complesso aziendale di una società immobiliare.

Il consorzio napoletano Sgai famoso per i suoi cantieri fantasma e finiti nei fascicoli di inchiesta proprio perche prometteva di ristrutturare le abitazioni dei propri clienti senza pagare un euro, ma solo cedendo il credito d’imposta del 110% concesso dal Superbonus per l’edilizia, varato dal governo per la crisi dovuta al codiv. Nella maggior parte dei casi i lavori non venivano però eseguiti, ma intanto la società partenopea, secondo le accuse, andava ad incassare i crediti d’imposta acquisiti rivendendoli a banche e istituti di credito.

Nell’ambito delle indagini sul consorzio sono stati già eseguiti due provvedimenti di sequestro preventivo, entrambi confermati dal Tribunale del Riesame di Napoli, riguardanti i crediti d’imposta inesistenti illecitamente ceduti dal Consorzio e il profitto dell’attività fraudolenta.

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