Tre arresti per l’omicidio di Marzia Capezzuti uccisa a Pontegnano
Le accuse messe insieme fanno rabbrividire. Tortura, maltrattamenti ed omicidio i reati contestati alle tre persone che questa mattina sono state arrestaste dai carabinieri di Salerno per la morte di Marzia Capezzuti, la giovane di 29 anni milanese scomparsa nel marzo del 2022. A finire in manette Barbara Vacchiano e il marito Damiano Noschese raggiunti nella loro abitazione a Pontecagnano Faiano, dove risiedeva anche Marzia, dopo la morte del fidanzato Alessandro. I carabinieri hanno eseguito anche una terza ordinanza di custodia in carcere per il figlio minore della coppia, 14 enne all’epoca dei fatti, già ristretto nel carcere di Nisida. I tre, erano tra i sette iscritti nel registro degli indagati nell’inchiesta che ha visto al lavoro la procura di Salerno, guidata da Giuseppe Borrelli e contemporaneamente anche la procura per i minori. Il corpo privo di vita di Marzia fu ritrovato nel pomeriggio del 25 ottobre nei pressi di un casolare di Santa Tecla a Montecorvino Pugliano, al confine con montecorvino Pugliano. La videnda di marzia Capezzuti, definita fin da subito un giallo Il caso è stato a lungo seguito anche dalla trasmissione “Chi l’ha visto” che, in diverse puntate, ha ospitato in collegamento i genitori della 29enne.
La Procura di Salerno aveva da tempo aperto un’inchiesta per omicidio e occultamento di cadavere, indagando anche alcuni familiari del fidanzato di Marzia, deceduto nel 2019. La ragazza, infatti, era rimasta a Pontecagnano Faiano anche dopo la scomparsa del compagno ma, secondo l’accusa, sarebbe stata segregata in casa e avrebbe subito continue violenze.
Proprio durante una puntata di “Chi l’ha visto“, fu mostrata una foto scattata da un cittadino, nella quale Marzia appariva con il volto pieno di lividi e con macchie di sangue. Uno scatto che risalirebbe a pochi mesi prima della scomparsa avvenuta il 7 marzo del 2022.