Tragedia Monte Faito, funivia sequestrata: nuovo sopralluogo della Procura di Torre Annunziata
Un fascicolo contro ignoti, i reati ipotizzati al momento sono disastro colposo e omicidio plurimo colposo. La Procura di Torre Annunziata dovrà chiarire cosa è accaduto nel pomeriggio di ieri, cosa ha provocato la tragedia del Monte Faito. L’attenzione dei magistrati, che oggi sono stati insieme ai periti sul luogo dell’incidente per diverse ore, anche sulla manutenzione degli impianti e sul maltempo.
Sequestrate le due stazioni, quella che era a monte, cioè quella precipitata, e quella a valle, i piloni, le due cabine, il cavo e anche un ufficio dove è custodita della documentazione, peraltro già acquisita dalla polizia di stato di Castellammare. Il video di una telecamera che si trova nella stazione di Monte Faito ha ripreso parte della tragedia. Dalle immagini, ora agli atti dell’inchiesta, si vede la cabina che torna indietro, mentre ondeggia vorticosamente prima di sparire nella nebbia.
Il Sindaco della Città Metropolitana, Gaetano Manfredi, ieri nella tarda serata è stato sul luogo dell’incidente, da ingegnere delle strutture si è tenuto costantemente aggiornato sugli sviluppi di quanto accaduto.
La funivia era stata riaperta il 10 aprile scorso, dopo la pausa invernale. Secondo il presidente di Federfuni, Andrea Formento, sarebbe stato un evento straordinario a provocare la caduta della funivia del Monte Faito.
L’età dell’impianto, inaugurata nel 1952, non sarebbe tra le cause dell’incidente. Nei mesi precedenti all’apertura sono state effettuate tutte le prove previste dalla normativa vigente. Lo ha precisato Umberto De Gregorio, presidente di Eav, l’azienda che gestisce la funivia del Faito. L’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali ha riferito che nel marzo 2024, “la funivia è stata oggetto di verifica, come previsto dalla normativa vigente, che stabilisce l’obbligo di ispezioni dirette sugli impianti ogni tre anni“.
Relativamente ai controlli del 2025, spiega l’Agenzia, “la società esercente Eav ha trasmesso in data 8 aprile tutta la documentazione necessaria, comprensiva dell’esito dei controlli manutentivi ordinari e straordinari, nonché delle prove non distruttive eseguite sui cavi”.
Dal Comitato dei pendolari della Circumvesuviana un appello alla magistratura a fare chiarezza sulle cause che hanno portato alla tragedia del Monte Faito, e l’invito alle istituzioni ad una verifica accurata delle linee e dei mezzi EAV. Per Federconsumatori “è inaccettabile che, nonostante le recenti verifiche di sicurezza effettuate prima della riapertura stagionale, si sia verificato un guasto così grave”.