Torre Annunziata – Arrestati 2 imprenditori che reimpiegavano denaro del clan
I Carabinieri del nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno dato esecuzione a due Ordinanze di Custodia Cautelare in carcere emesse dal GIP di Napoli a carico di 3 soggetti, legate a vario titolo al clan Di Gioia: 2 ritenuti responsabili di reimpiego di denaro di illecita provenienza e trasferimento fraudolento di valori e 1 di violenza o minaccia per costringere a commettere un reato, tutti aggravati dal metodo mafioso.
Contestualmente i dell’Arma hanno sottoposto a sequestro preventivo beni mobili e immobili, una agenzia di spettacolo che si occupa di organizzazione eventi ed esibizioni di natura canora gestendo numerosi artisti tra cantanti neomelodici napoletani e famosi cabarettisti campani, nonché attività commerciali e rapporti bancari.
Nel corso di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli i militari dell’Arma hanno scoperto una serie di investimenti immobiliari di due imprenditori di Torre del Greco, padre e figlio, che tra il 2009 ed il 2011, grazie alle somme erogate loro dal clan, avevano acquistato tre immobili a Torre del Greco.
I due erano anche titolari della suddetta agenzia di spettacolo, che aveva come “clienti” anche la popolazione carceraria di Poggioreale: infatti, alcuni artisti dell’agenzia si esibirono il 28 gennaio 2014 all’interno delle mura della casa circondariale, sempre con l’avallo del clan Di Gioia. Inoltre, i due arrestati ricevevano provvigioni sull’esibizioni degli artisti. Il sequestro preventivo dei beni confiscati dalle Fiamme Gialle dovrebbe assestarsi sulla cifra di circa 1 milione di euro.
Inoltre, la Procura a sottoposto a fermo un soggetto che, dal 2013 ad oggi, si è reso responsabile di ripetute minacce ed estorsioni nei confronti di un titolare di un’agenzia di pompe funebri. L’imprenditore, più volte minacciato di morte e ritorsioni, anche nei confronti dei suoi familiari, aveva più volte denunciato l’uomo ai Carabinieri di Torre Annunziata, cosa che ha portato poi ad altri atti intimidatori da parte del delinquente.