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Tombaroli tentano un colpo grosso a Torre Annunziata. Scoperti tre tunnel clandestini

Mosaici, statue, arredamenti di lusso, bellezze archeologiche senza tempo. Quando la storia lascia testimonianze materiali il valore è sempre inestimabile. Con questo obiettivo, alcuni tombaroli di Torre Annunziata, scavavano da mesi per arrivare a preziose opere d’arte situate nella villa di Poppea, moglie di Nerone, nei pressi di quella che fu l’antica Oplontis, località fastosa dell’impero romano dalle cui rovine nacque l’attuale cittadina napoletana. 

A sgominare i trafugatori ci hanno pensato i carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di Torre Annunziata, che nel blitz hanno scoperto l’esistenza di scavi clandestini partiti da una cantina del corso Garibaldi all’altezza del civico 106. Denunciato il proprietario del locale; un 53enne falegname incensurato del luogo che aveva l’attività a circa 50 metri dalla domus romana. 

Durante le operazioni, effettuate con il supporto dei vigili del fuoco e dei carabinieri, le forze dell’ordine hanno rinvenuto tre tunnel, parzialmente franati ma utilizzabili, tutti convergenti in direzione del vicino sito archeologico. Nei cunicoli ritrovati attrezzi per lo scavo, aeratori, materiali di puntellamento e residui di lapilli che insieme a tutta l’area sono stati sequestrati. Necessario il supporto dei militari dell’Arma della procura della repubblica oplontina, specializzati nel contrasto dei reati contro il patrimonio culturale. 

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