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Terzo mandato, in attesa della Consulta sul caso Campania fiato sospeso anche nel centrodestra

In Trentino Alto Adige la maggioranza di centrodestra, pur col mal di pancia di Fratelli d’Italia, ha deciso la procedura d’urgenza per il disegno di legge che potrebbe aprire al terzo mandato del presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti. L’escamotage per bypassare la legge nazionale, quella che ha bloccato lo scorso anno Stefano Bonaccini in Emilia-Romagna, e sta bloccando Luca Zaia, Vincenzo De Luca, Massimiliano Fedriga e Michele Emiliano, è il fatto che il Trentino-Alto Adige è una regione a statuto speciale.

Nei fatti però poco cambia. Fratelli d’Italia che s’è detta contraria al terzo mandato ad aprile sarà chiamata ad esprimersi in Trentino per Fugatti, se il voto sarà lo stesso a questo punto insorgeranno i vari Fontana, Fedriga, De Luca e Zaia. E si aprirà un caso nazionale. Il tema divide i due principali partiti di maggioranza: la Lega da una parte, che spinge per il terzo mandato non solo in Trentino per Fugatti ma anche in Veneto per Zaia, Fratelli d’Italia dall’altra, che invece è contraria ed ha impugnato la legge che in Campania permetteva la ricandidatura per De Luca.

Le regionali rischiano di creare spaccature interne al centrodestra così come le hanno create nel Partito Democratico. In attesa della Corte Costituzionale che si esprimerà sul caso Campania, prima potrebbe arrivare il pronunciamento del TAR in merito al ricorso presentato dalle opposizioni nel parlamento Regionale per chiedere l’annullamento della seduta di Consiglio dello scorso 5 novembre durante la quale fu approvata la nuova legge elettorale che oltre ad aprire la strada al terzo mandato per De Luca, prevedeva il divieto di candidatura alle Regionali per tutti i sindaci, anche quelli dei comuni al di sotto dei cinquemila abitanti.

Secondo i ricorrenti la nuova legge elettorale sarebbe stata approvata in violazione al regolamento interno del Consiglio regionale della Campania, oltreché degli articoli 3 e 97 della Costituzione, secondo lo statuto regionale prima dell’approvazione della legge di bilancio non si possono discutere altre materie. Lo scorso 5 novembre, invece, secondo i ricorrenti, furono calendarizzate due sedute, quella del mattino per approvare la nuova legge elettorale, mentre nel pomeriggio per la legge di bilancio.

Il Tar potrebbe esprimersi prima della Consulta, e se dovesse accogliere il ricorso delle opposizioni l’intera legge elettorale verrebbe meno. La Regione potrebbe a quel punto ricorrere al Consiglio di Stato, oppure si potrebbe tornare in consiglio per approvare una nuova legge elettorale. Ma il risultato sarebbe lo stesso di novembre? Come si comporterebbero quei consiglieri dem a cui il Nazareno ha chiesto di lavorare per costruire un’alternativa a De Luca?

Nel centrodestra intanto continua il totonomi per il candidato Presidente, tre partiti, al momento tre aspitanti pretendenti alla candidatura: Cirielli, Martusciello e Zinzi. E poi ci sono i nomi tecnici che potrebbero mettere d’accordo tutti. sono il magistrato Raffaele Cantone e l’ex numero uno di Confindustria Antonio D’Amato.

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