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Terzo Mandato: De Luca in conferenza stampa: il governo ha paura di me

Circondato da cartelloni che evocano una retorica di sfida e di paura, il governatore campano coglie l’occasione per trasformare una crisi in una nuova opportunità, sfidando il governo Meloni e le sue decisioni con un mix di sarcasmo e di pomposità, che caratterizzano il suo stile.

La legge regionale impugnata dal governo ha acceso i riflettori su una questione non da poco: la legittimità dei limiti ai mandati. De Luca, con il suo consueto aplomb, accusa l’esecutivo di paura politica, insinuando che la vera ragione dietro l’impugnativa sia la sua crescente popolarità. Un’affermazione che, nonostante possa sembrare egocentrica, rispecchia un dato di realtà: De Luca ha saputo conquistare una parte significativa dell’elettorato campano grazie a una comunicazione diretta e a un’abilità nel saper affrontare i problemi locali con pragmatismo. Dalla gestione della sanità alle opere pubbliche, il suo impegno ha prodotto risultati tangibili, che non possono essere ignorati.

Il governatore non ha risparmiato critiche a Stefano Bonaccini, tirando in ballo il “generoso” ritiro dell’ex collega, incandidabile perché la legge dell’Emilia Romagna si ferma ai due mandati . Ma è il suo attacco all’ipocrisia della politica italiana a destare maggiore interesse. De Luca lamenta che i politici di rango non abbiano limiti di mandato, mentre lui si troverebbe a essere il solo a subire restrizioni e quindi dinanzi ad una decisione ad personam. Un argomento che, sebbene abbia il sapore di una denuncia giusta, rivela anche una profonda vulnerabilità: il bisogno di potere e di continuità nel comando.

L’autocelebrazione del governatore, che annuncia una “grande esperienza democratica”, è un monito per gli elettori: non lasciatevi incantare da questa danza retorica. La democrazia non è un palcoscenico su cui ogni attore recita il proprio copione, ma un tavolo di confronto dove le idee devono scontrarsi e le differenze legittime devono essere ascoltate. Eppure, De Luca sembra voler ignorare questo principio, promettendo un’alternativa tra “essere liberi o subalterni” a partiti e nomenclature.

C’è un aspetto da considerare: in un contesto politico in cui molti si sono dimostrati incapaci di affrontare le sfide reali, De Luca ha dimostrato una certa capacità di gestione, soprattutto in tempi di crisi. La sua determinazione nel rimanere al servizio della Campania e la sua retorica di “non avere paura” risuonano come un invito a non arrendersi di fronte alle difficoltà. Se da un lato la sua campagna può sembrare un gioco di parole, dall’altro riflette una volontà di non lasciare la Regione in balia delle incertezze. La continuità del suo governo potrebbe garantire stabilità in un periodo di cambiamenti tumultuosi, e questa è una considerazione che non può essere trascurata.

«L’impugnativa non cambia nulla. Noi andiamo avanti. La mia posizione non cambierà – dice De Luca -. Utilizzeremo i mesi che abbiamo davanti per una grande esperienza democratica: La campagna elettorale è iniziata: E mentre il dibattito si accende, non si può negare che la sua esperienza e il suo dinamismo potrebbero ancora rivelarsi preziosi per la Campania.

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