Terra dei Fuochi, Vadalà consegna report, le associazioni ambientaliste chiedono quando sarà pubblicato
Il dossier c’è, ma nessuno lo ha ancora visto. La relazione redatta dal commissario straordinario Giuseppe Vadalà sulla Terra dei Fuochi è stata consegnata al Presidente del Consiglio il 14 maggio scorso, rispettando la scadenza stabilita. Cresce dunque l’attesa, e con essa l’inquietudine, tra le associazioni ambientaliste che da anni operano sul territorio. Dopo la storica sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che ha condannato l’Italia per non aver protetto i cittadini residenti nella Terra dei Fuochi dall’inquinamento e dai rischi ambientali, ci si aspettava un cambio di passo. Le realtà attive nella rete civica e ambientale del territorio si pongono ora una domanda semplice e diretta: quando sarà pubblicato il dossier Vadalà?
Le associazioni temono che il documento possa restare chiuso nei cassetti del Governo, ostaggio di logiche burocratiche o scelte politiche poco trasparenti. Per questo si preparano a dare mandato ai legali per procedere, se necessario, con una richiesta formale di accesso agli atti.
Nel frattempo, la mobilitazione non si ferma. Il 10 maggio, ad Acerra, migliaia di cittadini sono scesi in piazza per chiedere bonifiche immediate e azioni concrete. La manifestazione non era casuale: si è tenuta proprio a ridosso della scadenza per la consegna del report, nella speranza che quella data segnasse l’inizio di una nuova fase. Ma senza la pubblicazione della relazione, anche questa scadenza rischia di essere l’ennesimo appuntamento mancato.
Nel cuore della Terra dei Fuochi, dove l’aria continua a puzzare di fumo e plastica bruciata, i cittadini chiedono solo una cosa: sapere. Sapere dove si interverrà, quando inizieranno le bonifiche, quali aree sono prioritarie, quali tempi sono previsti. Sapere per non essere più ostaggi dell’incertezza.