Tamponi e green pass falsi per far festeggiare il Natale a Dubai la figlia del boss: 4 arresti
La smania di partire e raggiungere Dubai per le festività natalizie, nonostante il covid. Ma alla figlia di un boss tutto poteva essere concesso e così via a certificati di tamponi negativi, oltre a green pass falsi.
L’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal gip di Napoli su richiesta della Dda partenopea, è stata eseguita dalla Squadra mobile di Napoli nei confronti di quattro persone nell’ambito delle indagini sul caso dei falsi tamponi negativi utilizzati dalla famiglia di Maria Bosti, figlia di Patrizio Bosti, ritenuto capo dell’Alleanza di Secondigliano.
Ai domiciliari due medici, per i reati di corruzione e falso, il divieto di svolgimento della professione per 12 mesi per il titolare di un laboratorio di analisi di San Giorgio a Cremano, indiziato dei reati di corruzione e falso, e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Salvatore Esposito, 22enne figlio di Maria Bosti, indiziato dei reati di corruzione, falso e falsa attestazione a pubblico ufficiale su qualità personali, proprie o di altri.
Maria, la figlia del boss, e il marito Luca Esposito volevano trascorrere il Capodanno 2022 a Dubai e grazie all’intermediazione dei medici dietro il pagamento di 300 euro consegnati al titolare del laboratorio di analisi, avrebbero ottenuto tamponi falsificati che attestavano la negatività al Covid di Maria Bosti e della figlia Susy Esposito, in realtà positive.
Partenza mai avvenuta comune proprio perché a Fiumicino la famiglia è stata sottoposta a un controllo Covid a campione; emersa la positività di Bosti e della figlia. Sempre dietro pagamento di somme di denaro, in questo caso 4mila euro, la polizia avrebbe anche accertato certificazioni false attestanti l’avvenuto vaccino anti Covid per ottenere il green pass in virtù delle limitazioni imposte all’epoca.
Il medico, in quel periodo interdetto dai pubblici uffici, è inoltre indagato poiché avrebbe rilasciato certificazioni false attestanti l’avvenuto vaccino ad altri soggetti, da alcuni dei quali avrebbe ricevuto un corrispettivo in denaro.