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Sovraffollamento e violenze: carceri campane in emergenza, ma nessuna risposta

Il tavolo di confronto a cui partecipa l’assessore regionale alla legalità e sicurezza Mario Morcone, questa mattina in regione a palazzo Santa Lucia,  si traduce nella cronistoria che oramai da tempo riportano ai giornali le sigle sindacali. Una cronaca triste e squallida che nonostante la quotidianità della notizia non vede soluzioni istituzionali. 

La situazione delle carceri campane è al limite della sostenibilità, denunciano per l’ennesima volta i sindacati.Il sovraffollamento è il problema più evidente. In molti istituti penitenziari, il numero dei detenuti supera di gran lunga la capienza regolamentare, creando condizioni di vita inumane e mettendo a dura prova la sicurezza sia dei detenuti che del personale, la situazione è particolarmente critica.

Ma il sovraffollamento non è l’unico problema. Le aggressioni al personale di polizia penitenziaria sono all’ordine del giorno, così come le carenze di organico, i suicidi e i turni di lavoro massacranti. Anche le relazioni sindacali sono praticamente inesistenti, denunciano i rappresentanti sindacali.

Tra le altre criticità segnalate, la chiusura della casa circondariale femminile di Pozzuoli, i problemi legati alle visite mediche e ai ricoveri urgenti, l’organizzazione del lavoro a livello periferico e il mancato trasferimento dei detenuti responsabili di aggressioni.

I sindacati hanno lanciato un appello alle istituzioni, chiedendo un aumento delle risorse destinate al sistema penitenziario, l’assunzione di nuovo personale, la costruzione di nuove strutture e una riorganizzazione del lavoro all’interno degli istituti.

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