Somma Vesuviana, morte Diana Biondi: inquirenti al lavoro, gli scenari
Lo shock della comunità, un assordante silenzio, l’unico ad affacciarsi sul Belvedere di Castello di Somma Vesuviana dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Diana Biondi nel pomeriggio di ieri alle pendici del Monte Somma.
A rompere la strana quiete, l’andirivieni degli investigatori, ancora al lavoro per accertare le modalità con cui Diana si sarebbe prima recata nell’isolata località e poi si sarebbe gettata nel vuoto. Ad oggi, le ricostruzioni degli inquirenti, in costante evoluzione, parlano di suicidio.
Diana è stata ritrovata ieri pomeriggio a Santa Maria a Castello tra le 17:15 e le 17:45. Sono stati dei passanti a lanciare il primo allarme: la borsetta attaccata alla ringhiera, dettaglio che ha portato alla macabra scoperta. Lo stagliarsi di una strana sagoma, prima ritenuta un manichino, è diventata sinistra convinzione quando il dubbio che potesse trattarsi di un corpo è stato collegato proprio alla scomparsa di Diana.
I Carabinieri hanno raggiunto il posto, in altura e distante dal centro cittadino, in maniera tempestiva. Da qui in poi, il lavoro delle Forze dell’Ordine e dei Vigili del Fuoco per le operazioni di recupero del corpo senza vita della 27enne.
Si sarebbe lanciata nel vuoto, questa pare essere la prima ricostruzione dei fatti. Il perché sarebbe da attribuire ad un passo falso universitario: il solo esame di Latino alla facoltà di Lettere Moderne della Federico II a separarla dalla Laurea. Il tutto omesso alla famiglia, convinta di festeggiare a breve la conclusione degli esami.
Tra gli amici, emerge la descrizione di una ragazza solare e gioiosa. E c’è chi non troverebbe nelle delusioni universitarie la principale ragione dell’estremo gesto, sottolineando al tempo stesso l’ottimo rapporto con famiglia ed amici che poco spazio lascerebbe ad eventuali incomprensioni.
Quindi? La scomparsa di Diana attualmente presenta alcune lacune, collegate soprattutto alle sue ultime ore. Secondo alcuni amici, la ragazza non si sarebbe mai recata a Napoli, a ritirare la sua tesi, in quella giornata. Poi, il tam tam dei social, con voci non verificate, parlerebbero di un video catturato da alcune telecamere di videosorveglianza che mostrerebbero l’estrema scelta di Diana. Un filmato utile soprattutto agli investigatori nel collocare temporalmente e geograficamente la 27enne.
Un quadro che potrebbe diradare le nubi sulla vicenda già nelle prossime giornate. Ora non resta che il rispettoso silenzio piombato sulla famiglia Biondi. Il cordoglio delle istituzioni cittadine ed universitarie, con la Federico II ed il rettore Matteo Lorito che lanciano l’appello: “Segnalateci il malessere. Se non si riesce, non è un fallimento. Si cresce insieme”.