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Sequestro di beni per 40 milioni di euro ad un imprenditore di Melito, sigilli a 103 appartamenti

103 immobili siti a Melito di Napoli, 7 rapporti finanziari, un’autovettura, due compendi aziendali e le quote di due società, un totale di beni per circa 40 milioni di euro riconducibili all’imprenditore Carmine Chianese, sequestrati dalla Guardia di Finanza di Napoli e Bologna.

62enne di Melito di Napoli, ritenuto contiguo alla criminalità organizzata campana, Chianese è finito nel mirino delle fiamme gialle in applicazione delle disposizioni del “Codice Antimafia”, a seguito del decreto di sequestro, emesso dalla Sezione per l’Applicazione delle Misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Le indagini del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, hanno confermato l’esistenza di redditi dichiarati del tutto irrilevanti e decisamente incongruenti rispetto agli investimenti finanziari, patrimoniali e societari eseguiti nel periodo 2020-2021.  L’imprenditore è stato già condannato in primo grado a quattro anni di reclusione per aver riciclato denaro ottenuto con delle truffe assicurative messe a segno da una persona vicina a diversi clan di camorra, anch’egli destinatario di un sequestro lo scorso dicembre. Carmine Chianese, inoltre, è anche imputato nel processo su una grave vicenda di lottizzazione abusiva e di truffa aggravata ai danni del Comune di Melito, la cosiddetta speculazione del Parco Primavera, riguardante la trasformazione di una zona commerciale in zona residenziale, nella quale emerse il coinvolgimento del clan Di Lauro e, successivamente, del clan degli scissionisti. 

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