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Sciolto il Comune di Quindici, confermato il commissariamento per infiltrazioni camorristiche

Si aspettava l’ufficialità: dopo la riunione del Consiglio dei Ministri di ieri, è arrivata la chiusura del cerchio sul futuro amministrativo del comune di Quindici, da ieri sciolto e commissariato per acclarate infiltrazioni camorristiche.

La decisione, avallata dal CdM su richiesta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, conclude il procedimento scattato dopo la chiusura delle indagini che portarono sotto la lente degli inquirenti 15 indagati accusati di falso in atto pubblico, tra cui il sindaco Eduardo Rubinaccio.

Per la Procura di Avellino, le indagini dei Carabinieri avrebbero svelato presunte false residenze, almeno 116, concesse a ridosso delle elezioni del 2020 per favorire l’elezione di un candidato piuttosto che un altro.

Il lavoro dei pm sarebbe, a questo punto, risultato componente fondamentale per il lavoro della commissione d’accesso, che nella sua relazione avrebbe rilevato un rilevante condizionamento della malavita organizzata nella gestione dell’ente comunale.

Per Quindici si tratta del quarto scioglimento per condizionamento mafioso dal 1983. Il prefetto Paola Spena nel pomeriggio ha provveduto a nominare i componenti della commissione prefettizia che nelle prossime ore si insedierà a Piazza Municipio. Saranno i viceprefetto Vincenzo Lubrano e Sabrina D’Angeli, oltre alla dottoressa Alessandra Pascarella, dirigente di seconda fascia, ad occuparsi della gestione straordinaria dell’Ente, che non tornerà al voto prima del 2027.

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