Scampia: Scoperta anche l’ordinanza di sgombero del 2015 mai eseguita.
Una fiaccolata per ricordare chi non c’è più, ma soprattutto tante fiaccole e facce in apprensione per coloro che a tre giorni dal crollo sono ancora ricoverati e rischiano la vita. Quella vita che sembra essersi fermata per tutto il quartiere nonostante il viavai di gente, l’attenzione dei cronisti. Scampia bene sembra sospesa. Avvolta in una bolla di dolore e rabbia. Un mondo a parte, come sempre, ancor di più nella tragedia, il crogiolo in cui l’umanità si salda, rivelando la bellezza della compattezza.
A scampia viene fuori proprio questo specie nella frase ripetuta a più voci in merito ad abbandonare la facoltà di medicina. Dicono o tutti o nessuno, nonostante ci sia l’ok da parte del comune al rientro in alcune abitazioni nessuno è intenzionato ad andare via dal polo di scienze infermieristiche.
C’è anche da dire che insieme alla compattezza cammina a braccetto la paura. Specie dopo la scoperta dell’ordinanza di sgombero forzato dell’edificio, firmata nel 2015 dall’allora sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che non è mai stata eseguita. Seguita dal documento datato 2016 che segnalava la mancanza di manutenzione dei ballatoi della Vela Celeste di Scampia e il conseguente rischio di crollo. L’ordinanza firmata dall’allora sindaco de Magistris per tutelare l’incolumità di 159 famiglie per un totale di 600 persone residenti nella Vela Celeste, la stessa oggetto del crollo. Alla base del provvedimento c’era la relazione di un dirigente comunale che delineava un quadro di pericolo.