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Scafati: Muore rider investito da treno della circumvesuviana

Una morte che lascia senza parole, quella di Raffaele Acampora, rider di 50 anni, travolto da un treno della Circumvesuviana, attraversando in scooter i binari della stazione in via Annunziata a Scafati, tra la fermata di San Pietro (frazione di Scafati) e quella di Cangiani (territorio di Boscoreale). Un passaggio a livello di tipo Soa, ovvero con segnalamento ottico e acustico, che stando a quanto comunicato dall’Eav «risultava regolarmente funzionante”.

Per questo motivo la Procura di Nocera Inferiore (Salerno) ha aperto un’inchiesta, con le indagini affidate ai carabinieri della compagnia di Scafati, per capire se si sia trattata di un imprudenza o di una tragica fatalità.

Palpabili il dolore e lo smarrimento che hanno colpito familiari e amici dell’uomo, sposato con quattro figlie. Una tragedia che va oltre il singolo individuo e rappresenta una dolorosa riflessione sulla figura del rider, esposto a molti pericoli pur di guadagnare qualche soldo. Un lavoro che spesso viene svolto in condizioni precarie e senza le adeguate protezioni mettendo a repentaglio la vita di molte persone pronte ad affrontare rischi quotidiani per garantire una vita dignitosa ai propri cari.

“Noi siamo i primi a sacrificarci per prendere una consegna in più. A rischiare la vita tutti i giorni sui motorini in giro per le strade. Nessuno ci tutela Nessuno ci offre di meglio, scrive Oriana in calce ai commenti di cordoglio di Lello, pensando ad un altro amico e collega che solo un anno fa perdeva la vita facendo il lavoro di rider.
sul tragico episodio è intervenuto anche il sindacato Orsa. “Vedere che nel 2024 esistano ancora i passaggi a livello e sapere addirittura che ce ne sono ancora tanti senza barriere, in un paese come il nostro che si definisce “civile” e “moderno” dovrebbe invitare tutti ad una serie di riflessioni, dicono”. E’ urgente che le autorità prendano seri provvedimenti per garantire la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini. Il sindacato chiede che aziende, politica, istituzioni devono lavorare in sinergia per eliminare ogni ostacolo economico, normativo, gestionale ed accelerare la chiusura, o almeno la messa in sicurezza, di tutti i passaggi a livello.

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