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Sant’Anastasia – Elezioni 2020, parte la “carica” degli ex-amministratori

È una partita aperta per catalizzare il consenso dell’elettorato, tra oltre dieci liste “civiche” che si fronteggeranno, per acquisire il mandato del governo cittadino, a Sant’Anastasia, con quattro candidature alla guida dell’Ente di piazza Siano; sono candidature che fanno capo ad amministratori di lungo corso, tra cui tre ex-sindaci, Vincenzo Iervolino, Carmine Pone e Carmine Esposito, e Rosalba Punzo, ch’è stata presidente del Consiglio comunale.

Un composito ventaglio di “civiche” che è una costante delle ultime elezioni comunali e che per la tornata del 20-21 settembre si rinnova in forma forse insolitamente eccessiva rispetto al passato in tutti i Comuni che andranno al voto, specie nel Sud. E Sant’Anastasia non fa eccezione al fenomeno, che tende a favorire personalismi e particolarismi, depotenziando i valori della responsabilità delle scelte politiche dirette, chiare e trasparenti per la normalità amministrativa.

In particolare, quattro liste, tra cui Partito Democratico, Partito Socialist e, Rifondazione Comunista, appoggeranno Vincenzo Iervolino, genericamente identificabili con un centro-sinistra in teoria ricompattato, tre liste invece si rapportano a Carmine Pone, di area centrista, e cinque con più matrici a Carmine Esposito. A fare corsa a sé, con al momento una sola “civica” di supporto è la dottoressa Rosalba Punzo, di area-dem, per una candidatura di carica innovativa, rispetto ai principi della parità di genere, richiesta da parte del centrosinistra cittadino.

La città, che sfiora i trenta mila abitanti, va al voto dopo le torbide vicende che a dicembre dello scorso anno hanno determinato lo scioglimento del Consiglio comunale prima della scadenza normale, con i provvedimenti restrittivi nei confronti dell’ex-sindaco Lello Abete, dell’ex-consigliere Pasquale Iorio, dell’ex-segretario comunale, Egizio Lombardi e di Alessandro Montuori, titolare dell’Agenzia per concorsi e selezioni, con sede legale, a Salerno. Tutti e quattro coinvolti a vario titolo di responsabilità nel caso “Concorsopoli”, nell’indagine sviluppata dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura della Repubblica di Nola.

Una storiaccia che permetteva di superare le prove selettive per i concorsi negli uffici e servizi comunali, a coloro che pagavano tariffe variabili tra i 20 ed i 50 mila euro. Una brutta storia, su cui la Cassazione ha disposto il rinvio al riesame, nell’udienza di settembre, per definire la sussistenza del capo d’imputazione, connesso con il reato di associazione a delinquere; rinvio al riesame, in accoglimento del ricorso dei pubblici ministeri di Palazzo Orsini, dopo che il Riesame aveva escluso nella vicenda l’imputazione d’associazione.

“Concorsopoli”, naturalmente, ha il suo iter giudiziario da seguire che non fa velo né pregiudizio al discorso politico. Ora spazio ai programmi, che liste e candidati propongono, per dare alla città la giusta svolta nelle politiche sociali ed economiche del dopo Covid-19. Una svolta di credibile cambiamento in positivo, dando spazio alle nuove generazioni che siano in grado di esprimere competenze, coniugati con valori sociali significativi e congruo spirito di servizio.

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