Roccarainola – Beni culturali, appello per la tutela

Beni di interesse culturale, oltre che di valenza architettonica, nel connotare una parte significativa della storia della comunità cittadina a Roccarainola. Ma anche – e purtroppo – simboliche testimonianze di un passato quasi rimosso, che sembra non parlare al presente, per rivendicare il rilievo che merita e rivivere pienamente nella memoria collettiva.
E’ il senso della mostra di testi e documenti fotografici, allestita nel museo civico intitolato a Luigi D’Avanzo, che è stato uomo di scuola, con profonda cultura d’impronta umanista e classicheggiante. Un’operazione promossa ed organizzata dagli Amici del Museo, il sodalizio presieduto da Domenico Capolongo, per sollecitare le istituzioni del territorio e l’opinione pubblica in generale verso i valori dell’identità cittadina, promuovendone la tutela.
La mostra racconta il ruolo esercitato nella realtà rocchese dalla Chiesa del Convento e dalla Cappella dei Beati Morti, complessi che sono stati riferimenti di aggregazione ed intensa vita religiosa, che però versano da anni in uno stato di rovinoso abbandono e degrado. Il racconto della mostra focalizza la condizione del sito archeologico della collina di Cammarano, su cui verdeggiano ampi ed estesi oliveti. Un sito, interessato di raccolte da importanti interventi di scavo; interventi, il cui prosieguo potrebbe procurare altre utili chiavi di lettura per la storia del territorio e della sua trasformazione
Spazio particolare è riservato dalla mostra al quanat, meglio noto come acquedotto romano delle Fontanelle. Una serie di gallerie anguste e diramanti, funzionali alla canalizzazione dell’approvigionamento idrico al Castello, andato in rovina e al palazzo baronale fino al ‘700 e successivamente per alimentare le fontane cittadine. Una complessa struttura di notevole valenza per la tecnica costruttiva di realizzazione, segnata però dall’incuria.