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Report Ecomafie Legambiente: in Campania il più alto numero di reati

Ne usciva con le ossa rotte già nel precedente report, per non parlare dei precedenti, tanto da non suscitare nemmeno più clamore la notizia, ma solo pena e vergogna. Campania tra le prime regioni a macinare numeri altissimi di reati ambientali, come conferma il nuovo bollettino sulle ecomafie stilato da Legambiente. 4.020 reati, oltre il 13% del totale nazionale, 3.358 persone denunciate, 995 sequestri effettuati e sanzioni amministrative comminate, più di diecimila.

E’ la criminalità ambientale quella che fa più gola ai clan, che riesce a combinare brillantemente, considerati i numeri, i suoi interessi in particolar modo nel business illegale del cemento e dei rifiuti.  Nella sola provincia di Napoli il numero cresce in un anno di oltre 300 unità, in tutta la regione 1.259 reati, quasi un quarto di quanto verbalizzato in tutto il paese. A guidare la classifica gli illeciti sui rifiuti con la Provincia di Napoli che conta 329 reati accertati piazzandosi al primo posto a livello nazionale. Caserta al terzo posto con 237 reati, seguita al quinto posto da Avellino con 148 reati. Nella top ten anche la Provincia di Salerno in settima posizione.

Per quel che riguarda invece il Ciclo del Cemento la regione conquista la maglia nera a livello nazionale con 1.747 reati in aumento (erano 1237 lo scorso anno), gravi i dati in provincia di Avellino, mentre vicecampione d’Italia è la provincia di Napoli con 356 reati. 

Per Legambiente quella contro l’ecomafia è una doppia sfida, che si può vincere da un lato rafforzando le attività di prevenzione e di controllo nel nostro Paese, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse stanziate con il Piano nazionale di ripresa e resilienza; dall’altro mettendo mano con urgenza, a partire dall’Europa, a un quadro normativo condiviso su scala internazionale, con cui affrontare una criminalità organizzata ambientale che non conosce confini.

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