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Regionali: De Luca apre al campo largo ma resta il no a Fico (M5S)

Il gelo si scioglie, o almeno comincia a incrinarsi. Dopo settimane di silenzi e tensioni, è arrivata finalmente la tanto attesa telefonata tra Vincenzo De Luca ed Elly Schlein. Una conversazione breve, dai toni ancora interlocutori, ma che segna un punto di svolta nei rapporti tra il governatore della Campania e la segretaria del Partito Democratico. E a confermare il cambio di clima ci pensa lo stesso De Luca: «Lavoreremo per avere una coalizione ampia». Parole pronunciate ieri a Salerno, in occasione della presentazione delle nuove spiagge del quartiere Torrione, e che pesano come un macigno sul dibattito interno al centrosinistra.

Non è una vera e propria dichiarazione d’amore, certo. Ma per chi conosce il linguaggio misurato (e a volte ruvido) di De Luca, quelle poche parole bastano a far parlare di “disgelo”. Segnali importanti verso la ricostruzione di quel “campo larghissimo” che, almeno sulla carta, dovrebbe comprendere PD, Movimento 5 Stelle, forze civiche e sinistra. Alla stampa che gli chiedeva della telefonata con Schlein, De Luca si è limitato a un laconico «Buona domenica». Ma il messaggio vero lo ha lanciato poco dopo, quando ha sottolineato l’importanza di mantenere ciò che è stato fatto in dieci anni di governo regionale: «Non consentiremo che la Campania ritorni nella palude nella quale l’abbiamo presa. Abbiamo superato i rifiuti, il disastro sanitario, il fallimento dei trasporti. Questo lavoro non può essere buttato a mare».

Una linea chiara insomma: apertura al dialogo, sì, ma a partire dalla continuità con la sua azione di governo. In altre parole, alleanze larghe ma senza mettere in discussione il suo ruolo e il suo modello amministrativo. La strada per una coalizione unitaria, tuttavia, è ancora tutta in salita. La telefonata con Schlein non ha portato passi avanti concreti sui temi più spinosi: a cominciare dal candidato per la presidenza della Regione. Il nome di Roberto Fico, gradito all’area napoletana del PD e al M5S, sarebbe visto con freddezza da De Luca. Meglio, ai suoi occhi, profili come Sergio Costa o Federico Cafiero De Raho.
E poi ci sono le liste, le pluricandidature, la possibilità, tutta da verificare, di un terzo mandato per De Luca. Questione che, dopo la pronuncia della Corte costituzionale, resta sospesa ma strategicamente cruciale. L’ex sindaco di Salerno si muove con cautela, ma senza nascondere l’intenzione di tenere in campo la sua rete civica, con la possibilità di candidarsi in più circoscrizioni. Il clima più disteso viene accolto con soddisfazione soprattutto dalle aree centriste e riformiste della coalizione. «La politica è l’arte della mediazione possibile. Serve un centrosinistra unito e plurale», afferma Enzo Maraio, segretario del Psi. Mentre da Azione, Peppe Sommese invita a superare i personalismi e a valorizzare il programma e i risultati di questi dieci anni.

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