Reddito di cittadinanza ai detenuti 23 persone indagate a Napoli
Il reddito di cittadinanza, che dal gennaio del 2024 diventerà solo un ricordo per molti, ritorna a fare notizia dopo l’ennesima scoperta da parte della guardia di finanza. Richiesto aiosa e diventato in molti casi unico sostentamento per le famiglie, e comoda scusante ancor più spesso per non andare a lavorare il reddito è stato oggetto dei controlli incrociati eseguiti dai finanzieri di Casalnuovo di Napoli.
Tra le informazioni acquisite dalla casa circondariale napoletana di Secondigliano e quelle presenti nelle banche dati dell’Inps, i militari hanno scoperto che 23 persone, incassavano ogni mese il reddito di cittadinanza nonostante fossero in condizione di detenzione.
Non avevano mai dichiarato di essere detenuti o di avere almeno un componente del proprio nucleo familiare in carcere, intascando così illecitamente le somme erogate dallo stato che al contrario non potrebbero mai essere percepite dai detenuti se condannati per reati di stampo terroristico e mafioso, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, attentato contro organi costituzionali o assemblee regionali, scambi elettorali politico-mafiosi.
I militari hanno notificato agli indagati un decreto di sequestro emesso dal gip al termine di indagini coordinate dalla Procura di Nola di oltre 207mila euro alle persone indagate tra detenuti e anche loro familiari.