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Premio Cimitile: dal 14 al 21 giugno la trentesima edizione

C’è un’età in cui anche un premio letterario smette di essere solo una rassegna e diventa memoria collettiva. Trent’anni sono un tempo pieno. Il tempo di una generazione. Di un Paese che cambia. Di libri che hanno lasciato il segno, di penne esordienti diventate voci autorevoli, di lettori che si sono scoperti parte di un rito. Trent’anni è l’età in cui ci si guarda indietro, non per nostalgia, ma per raccontare quanto si è costruito. E poi, si riparte.

Il Premio Cimitile compie trent’anni e li celebra con il passo solenne di chi sa di avere scritto una delle pagine più fertili della cultura italiana contemporanea. La conferenza stampa di presentazione a Palazzo santa Lucia sede della giunta regionale. 

Una mostra fotografica, un volume, un video-racconto: così la Fondazione Premio Cimitile restituisce il senso profondo di un cammino iniziato nel 1996 e oggi divenuto punto di riferimento nazionale per la letteratura, l’archeologia, il giornalismo, la riflessione civile. Dal 14 al 21 giugno nel complesso delle basiliche paleocristiane si snoderà un’intera settimana di incontri, spettacoli, musica, pensiero. È un ritorno alle origini, ma anche un salto in avanti: perché in ogni edizione il Premio ha saputo tenere insieme radice, visione, territorio e mondo. A ricevere il campanile d’argento della trentesima edizione Mario Antonbenedetto con “La parte interna dei pensieri”, Francesco Sole con “L’uomo che voleva capire l’amore”, Barbara Gallavotti con “Il futuro è già qui. Cosa può fare davvero l’intelligenza artificiale”, Giulio Napolitano autore di “Un mondo sulle spalle. Una storia familiare e politica”, Filippo Airoldi, Silvia Lusuardi Siena ed Elena Spalla per lo studio su Santa Tecla e la Milano prima del Duomo. 

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