Il 17 giugno del 2015 il Tribunale di Como aveva stabilito che le figlie minorenni trascorressero il fine settimana nell'abitazione del padre e, la notte stessa fu appiccato l'incendio della finestra dell'abitazione dell'architetto da due degli arrestati nei mesi scorsi che agivano su richiesta di Brivio e della Rho. A luglio - hanno ricostruito i carabinieri - furono sparati colpi di arma da fuoco verso la finestra della casa di Molteni. La moglie aveva presentato tramite i suoi legali un'istanza per chiedere l'interruzione dei rapporti e dei pernottamenti delle bambine dal padre, motivata con l'esistenza di un grave pericolo per l'incolumità per le piccole causato proprio dagli atti intimidatori subiti dall'architetto. In agosto il Tribunale di Como aveva rigettato la richiesta di incontri protetti avanzata da Daniela Rho e aveva ripristinato gli incontri delle bambine con il padre nella casa di famiglia senza la presenza della madre e di altri operatori. Due giorni prima dell'omicidio, Daniela Rho aveva presentato un nuovo ricorso d'urgenza per ottenere la sospensione di quest'ultimo provvedimento ma il ricorso era stato rigettato il 13 ottobre dell'anno scorso. Il giorno dopo Vincenzo Scovazzo e Michele Crisopulli, arrestati nei mesi scorsi, uccisero l'architetto per un compenso di 10mila euro.
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Un incendio, forse di natura dolosa, è stato appiccato al giardino e alle pertinenze dell’abitazione del consigliere comunale di Pozzuoli, Antonio Di Bonito. Sul posto, allertati dai vicini di casa e dallo stesso consigliere, sono intervenuti i carabinieri e Vigili del Fuoco che hanno spento le fiamme ed evitato la propagazione verso la casa.
I danni sono in via di accertamento. Di Bonito, consigliere comunale eletto in una lista civica a sostegno del sindaco Vincenzo Figliolia, è poi passato all’opposizione ed è tra i candidati alle prossime elezioni amministrative di giugno in una lista civica.
Non si esclude che l’episodio possa collegarsi all’attività imprenditoriale nel campo della sanità che Di Bonito conduce da tempo. Il consigliere comunale ha fatto sapere di non avere mai ricevuto minacce.