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Pompei, controlli della Guardia di Finanza su turismo, commercio e lavoro

La città della Madonna si tinge di “nero”, il colore che metaforicamente identifica le attività illecite. I settori turismo, commercio e lavoro sono stati al centro di una vasta operazione portata avanti  dalla guardia di finanza nella città di Pompei. Affitti in nero, contratti di lavoro in nero, l’intera zona tra il parco archeologico e il santuario disseminata di bancarelle tutte contenenti articoli contraffatti, con grave ricaduta sulle tasche dei turisti sicuramente prede preferite per gli artisti della falsificazione.

I numeri parlano di denunce per contraffazione a carico di 6 soggetti che vendevano prodotti vari e souvenir in prossimità del Santuario cpn sequestro di circa 500 capi d’abbigliamento tra cappellini, felpe e t-shirt. Segnalati alla Camera di Commercio 15 titolari di punti vendita, per mancato rispetto della vigente legislazione in materia di corretta esposizione dei prezzi, necessaria per tutelare gli acquirenti da possibili pratiche commerciali scorrette. A una catena commerciale sequestrati centinaia di prodotti elettronici, per un controvalore commerciale pari a circa € 12.000, per violazioni al Codice del consumo.

A tutela del settore turistico ricettivo, sicuramente tra i più fiorenti nella bella stagione, accertati “affitti in nero” messi in piedi senza aver mai predisposto un contratto di locazione, la cui registrazione presso il competente ufficio dell’Agenzia dell’Entrate è obbligatoria. Nel settore della tutela del lavoro e della legislazione sociale, 5 lavoratori in nero riscontrati, senza contratto lavorativo o comunicazione all’INPS e all’INAIL. In materia di tutela delle entrate dello Stato, sono stati svolti controlli sulla trasmissione e memorizzazione dei corrispettivi telematici, riscontrando elevati tassi di irregolarità. Insomma una città ostaggio dell’illegalità diffusa a scapito dei commercianti e imprenditori onesti. 

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