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Pomigliano d’Arco: truffa delle false ricette maxi, 17 indagati

E’ uno dei metodi di truffa tra i più antichi, la frode delle false prescrizioni di medicinali o analisi cliniche in favore degli esenti dal pagamento del ticket. Truffa che in più casi è stata sempre scoperta senza dissuadere però le organizzazioni criminali a rimetterla in piedi. E’ la procura di Nola, diretta da Marco del Gaudio  a l’indagine diretta dalla Guardia di Finanza che ha portato scoprire la nuova truffa dei ticket sanitari. Diciassette indagati e un medico della mutua agli arresti domiciliari, il conivolgimenti diretto di informatori scientifici, sei farmacie di Pomigliano d’Arco – di cui una Municipale – e due centri diagnostici. indagini complesse come tiene a sottolineare in una nota il procuratore del gaudio, che hanno consentito di scoprire l’operatività di due distinte associazioni per delinquere radicate sul territorio del comune di Pomigliano d’Arco, costituite, organizzate e dirette da medici di medicina generale, convenzionati con il Sistema sanitario nazionale. La connivenza tra le parti per generare un meccanismo fraudolento con danno alle casse dell’asl, ma in particolare a danno della gente che con i problemi di salute ci convive per davvero. Due fronti su cui agire: in primis le false prescrizioni di medicinali o analisi cliniche in favore di cittadini esenti dal pagamento del ticket facevano esaurire già nei primissimi giorni del mese i fondi a disposizione dell’Asl di riferimento. Medici e farmacisti gestivano le informazioni insieme agli informatori scientifici, interessati all’azzeramento delle giacenze di magazzino dei prodotti sponsorizzati. Poi l’emissione e  l’accettazione di ricette mediche per prodotti farmacologici intestate a pazienti esenti dal pagamento del ticket ed aventi a oggetto farmaci che non venivano concretamente consegnati ai beneficiari.

Il secondo fronte vedeva gli indagati impegnati ad aggirare il sistema con l’emissione di false ricette per esami di laboratorio in favore di persone esenti dal pagamento del ticket sanitario, diversi dagli effettivi fruitori delle prestazioni sanitarie prescritte.

 Il gip ha disposto il sequestro di beni ai danni degli indagati, nonché gli arresti domiciliari per un medico di base, nonché la sospensione dall’esercizio della professione per un anno per altri due medici, 7 farmacisti, 2 titolari di centri diagnostici, 2 infermieri, nonché il divieto di dimora per un ex farmacista e 2 informatori scientifici.  Sono tutti accusati di  truffa aggravata, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in certificati, corruzione e associazione per delinquere. 

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