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Pomigliano D’Arco: Caso Maiello, TAR annulla provvedimento dell’amministrazione.

Nel contesto delle controversie legali legate al pubblico impiego, fa discutere la recente sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania in merito al ricorso presentato da Luigi Maiello, ex dirigente del Corpo della Polizia Municipale di Pomigliano d’Arco, contro la dichiarazione di decadenza dal suo impiego, emessa dal Comune. Sentenza che annulla di fatto i provvedimenti presi dalla amministrazione.

Andando con ordine era maggio del 2024 e l’esecutivo russo una volta in carica aveva disposto il licenziamento di Maiello Tar nel maggio del 2024, fondando il procedimento su una incongruenza sui titoli di studio di Maiello,
Il tar aveva sospeso il provvedimento in via cautelativa in attesa di giudizio, e il Comune di Pomigliano era stato costretto a reintegrare Maiello, destinandolo a capo dell’ufficio di stato civile.

Secondo il Comune Maiello aveva conseguito il suo posto attraverso documenti viziati da invalidità insanabile, in particolare riguardo ai titoli di studio ottenuti presso università private. Secondo l’amministrazione, la laurea triennale in scienze giuridiche conseguita presso l’Università “Guglielmo Marconi” e la laurea magistrale in giurisprudenza dall’Università “Link” non avrebbero avuto valore legale, influenzando negativamente l’intera carriera del ricorrente.

Posizione contestata soprattutto, secondo controparti politiche e le vicende di cronaca, sull’attività investigativa condotta da Maiello sul famoso mattone selvaggio e i probabili intrecci tra politica e camorra.

In risposta alle accuse mosse dall’amministrazione Maiello aveva difeso la validità dei suoi titoli, sostenendo di averli conseguiti in conformità con le normative vigenti e di aver superato le necessarie verifiche accademiche.

Il Tribunale, esaminando il caso, ha accolto le argomentazioni di Maiello, stabilendo che il Comune non poteva unilateralmente disconoscere la validità dei titoli di studio rilasciati da istituzioni accademiche, specialmente in assenza di un provvedimento di annullamento da parte delle autorità competenti. La sentenza ha evidenziato che la validità dei titoli di studio è garantita da un processo formativo rigoroso e che l’efficacia di tali titoli non può essere messa in discussione da un’amministrazione diversa da quella che li ha rilasciati.

Inoltre, il Tribunale ha rimarcato che l’amministrazione non aveva effettuato un’istruttoria adeguata per sostenere le proprie affermazioni riguardo all’invalidità degli incarichi dirigenziali di Maiello, rendendo il provvedimento di decadenza privo di fondamento giuridico. Il Tar dunque in soldoni annulla la decadenza da dipendente comunale.

Valuteremo con la massima attenzione le motivazioni alla base della sentenza del Tar Campania. È
Quanto si legge in una nota diramata dall’amministrazione Comunale.
Qualora le ritenessimo fondate, ne prenderemo atto e ci adegueremo. In caso contrario, non esiteremo a proporre ricorso al Consiglio di Stato per tutelare le ragioni dell’Amministrazione.

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