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Pomigliano, continua il picchetto degli operai Trasnova, domani incontro al Mimit

Sono 54  le voci degli operai che ieri sono state raccolte in una lettera mandata al Capo dello stato, Sergio Mattarella, invocando il suo intervento. Un messaggio breve ma denso che in poche battute riassume le motivazioni dei picchetti dell’ultima settimana e grida la voglia di veder restituita la propria dignità. E sì, perché dopo sette notti, i dipendenti della Trasnova sono ancora lì, al varco 1 dello stabilimento di Pomigliano D’Arco, per continuare a presidiare l’accesso e tenere bloccata la produzione Stellantis. Una settimana di protesta che li ha visti attaccarsi a una speranza e ottenere un risultato che non era scontato: l’anticipazione del tavolo ministeriale alla presenza del ministro Urso e i vertici Trasnova.

Al centro della discussione di domani la vertenza Stellantis Trasnova che ha come focus il mancato rinnovo del contratto da parte del colosso automobilistico francese all’azienda monocommittente ed è in qualche modo propedeutica al tavolo più ampio che lo stesso ministero ha già calendarizzato per il 17 dicembre, giorno in cui i vertici Stellantis sono chiamati a prestare una proposta di Piano Italia, legata all’incremento della produzione nazionale, su richiesta del ministro Urso.
Lo stesso ministero, in questi ultimi mesi, ha messo in luce l’urgente necessità di ripensare le tappe che porteranno al Green Deal, ovvero al definitivo passaggio al motore elettrico, ritenendo il cronoprogramma della transizione ecologica troppo impattante sulla competitività economica. Ma in questo caso a tutela dell’indotto Trasnova, è sempre Di Costanzo a fare chiarezza sulla questione legata al green deal che non riguarderebbe la monocommitente.

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