Sconfitta bruciante per la Pol. Santa Maria, che contro il Paternò sogna il gran colpo ma si ritrova con un pugno di mosche. Termina due a uno la partita valevole per il turno 23 del Girone I di Serie D; score maturato in rimonta dopo l’iniziale vantaggio del collettivo cilentano.
La partita
Al pronti-via, gli ospiti passano subito in vantaggio: Oviszach elude il fuorigioco e serve Maggio, che insacca di precisione la sfera senza fare troppi complimenti. L’immediata reazione dei padroni di casa vale il pareggio al 13’, quando Rizzo passa il pallone a Mascari, che si invola, controlla di testa e concretizza rabbiosamente. Pochi minuti dopo, gli etnei potrebbero operare il sorpasso, la conclusione tesa di La Piana viene respinta dal portiere. A seguire, ancora Mascari pericoloso, ma impreciso, su azione orchestrata bene dal numero 10 Rizzo. Al 41’ campani pericolosi con la girata di Maggio, smorzata da Scoppetta. Prima dell’intervallo, rossazzurri vicini al raddoppio con il mancino di Rizzo, deviato da Grieco non senza apprensioni. Si arriva così alla pausa, con la ripresa pronta a regalare ulteriori sorprese.
I ragazzi allenati da Alfio Torrisi pigiano il piede sull’acceleratore a inizio secondo tempo e siglano il 2-1 grazie a Rizzo, che finalizza elegantemente di esterno sinistro l’assist di Basualdo. In questa fase, il match è equilibrato e combattuto, ma i ritmi rallentano con il trascorrere dei minuti. Succede poco altro, e non arriva l’auspicata scossa per i giallorossi che si arenano sul punteggio sfavorevole.
Termina così la contesa al “Falcone – Borsellino”: il Paternò ha legittimato tre punti grazie allo stato di forma ispirato delle sue bocche di fuoco. In particolare, sugli scudi Rizzo che predicava un gioco del calcio di livello superiore; Santa Maria che deve fare ammenda per non aver custodito con maggiore attenzione il vantaggio, per un risultato che scivola via e che avrebbe potuto proiettare il team cilentano in posizioni di graduatoria ancora più tranquille.
