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Persano: Maxi incendio in fiamme i rifiuti pericolosi provenienti dalla Tunisia.

Si è sviluppato nella tarda serata di ieri l’incendio nel comprensorio militare di Persano, nella Piana del Sele, in provincia di Salerno. Una nuova bomba tossica causata dalle fiamme di ecoballe di rifiuti provenienti dalla Tunisia, che erano state stoccate temporaneamente nell’area. Tra la serata e la notte è stato un fumo denso ad infestare l’aria tanto da indurre molti sindaci dei Comuni limitrofi a invitare la cittadinanza a tenere chiuse porte e finestre fino a cessate esigenze.

Incendio che ha infiammato anche il dibattito politico per tutta la giornata.
Il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli ha inviato l’Arpac a valutare i danni. Di questi rifiuti pericolosi che dovevano essere stoccati lì solo temporaneamente invece ci sono rimasti più di due anni”.

“Alcune notizie di stampa sul rogo dei rifiuti a Persano meritano doverose precisazioni. Inizia così invece la nota alla stampa diramata dal vice presidente della Campania Fulvio Bonavitacola. Non è vero che l ’incendio ha riguardato 60.000 tonnellate di ecoballe da anni giacenti in sito. Per la semplice ragione che quelle ecoballe risalenti alla triste emergenza rifiuti degli anni 2000 (in verità erano 90.000 tonnellate) da tempo a Persano non ci sono più, perché sono state rimosse dalla giunta De Luca”.

Maria Muscarà del gruppo misto ha parlato di un incendio avvenuto all’interno di una struttura militare e per questo motivo di grande preoccupazione, specialmente considerando che la regione Campania ha una triste storia di incendi che cancellano le tracce dei reati ambientali. È inaccettabile che, nonostante le lunghe battaglie legali e investigative, il nostro territorio continui ad essere teatro di simili eventi, senza una risposta adeguata da parte delle autorità competenti.

Siamo davanti ad una vicenda triste e piena di ombre che puzza più dei rifiuti stessi di malaffare.Dietro quelle fiamme si nascondono mani criminali, disattenzioni, opacità e responsabilità di chi doveva rispettare i tempi e controllare. Una cosa siamo convinti: ancora una volta a pagare le inefficienze sono i cittadini,l’ambiente e le comunità. È tempo di eco giustizia: accertare le responsabilità e subito i danni ambientali, rimuovere appena possibile quello che rimane delle ecoballe, garantire in tempi certi per la bonifica. Basta con la politica del rattoppo ha dichiarato Maria Teresa Imparato di Legambiente Campania.

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