Pasolini, Borsellino e i social, ma per la Maturità 2025 è la traccia sul “rispetto” la più scelta
Sguardi tesi, il vecchio, e ormai inusato dizionario, la corsa al banco e quell’ansia che ha rappresenta tutta la bellezza dell’esame di Stato. È cominciata ufficialmente questa mattina la Maturità 2025, con la tradizionale prima prova scritta di italiano, comune a tutti gli indirizzi scolastici. Alle 8:30, in contemporanea nazionale, centinaia di migliaia di maturandi hanno ricevuto le tracce elaborate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Diciamolo senza esitazione, è la traccia più temuta e quella più affascinante. Il test che permette di poter scrivere e riflettere, lasciando anche spazio a sogni e aspirazioni, paure e sentimenti. E allora ascoltiamo le voci degli studenti poco prima di iniziare l’esame.
Sette le proposte, articolate in tre tipologie: analisi del testo, testo argomentativo e tema di attualità. Anche quest’anno sono due le opzioni per la tipologia A, che quest’anno ha voluto rendere omaggio a due autori simbolo del Novecento: Pier Paolo Pasolini, con una delle sue poesie più intense “Appendice I” a “Dal diario”, e Giuseppe Tomasi di Lampedusa, con un brano tratto dal suo capolavoro Il Gattopardo. Due testi diversi ma accomunati da una forte riflessione sul tempo, sul cambiamento e sulla crisi dei valori, invitando gli studenti a confrontarsi con tematiche complesse, profondamente radicate nella cultura italiana.
La tipologia B, dedicata al testo argomentativo, ha offerto spunti di grande attualità e rilevanza culturale. Uno dei brani più significativi è tratto da “Gli anni trenta, il decennio che sconvolse il mondo” dello storico britannico Piers Brendon, che ha stimolato riflessioni sulle dinamiche ricorrenti della storia e sulle crisi globali. A questa proposta si affianca l’articolo del giornalista Riccardo Maccioni sull’importanza del “Rispetto”, parola dell’anno Treccani 2024, scelta che sottolinea il ruolo della cittadinanza attiva e dell’etica nei rapporti umani e sociali. Di particolare rilievo anche il brano del filosofo della scienza Telmo Pievani, Un quarto d’era (geologica) di celebrità, che invita a ragionare sulla “tecnosfera”, ovvero l’insieme di tutti gli oggetti, infrastrutture e rifiuti prodotti dall’uomo, ormai divenuti una vera e propria stratificazione artificiale della Terra.
Per il tema di attualità, la traccia forse più toccante è stata quella che ha proposto un estratto del discorso “I giovani, la mia speranza” di Paolo Borsellino, pubblicato postumo su Epoca nell’ottobre 1992. Un omaggio che ha permesso ai maturandi di riflettere sul valore della legalità, della speranza e del ruolo attivo delle nuove generazioni nel contrasto alla mafia e alle ingiustizie sociali. Accanto a questa, anche una traccia tratta dall’articolo “L’indignazione è il moto del mondo social. Ma serve a qualcosa?”, che esplora il fenomeno dell’attivismo online e della partecipazione civica nei social network, ponendo interrogativi sull’efficacia e sui limiti dell’impegno digitale. All’uscita di scuola, l’ansia è un po’ calata e gli studenti hanno raccontato le loro scelte. Come ogni anno, la prima prova non è solo un test di scrittura, ma un momento altamente simbolico: è la prima vera prova “adulta” per molti studenti, un’occasione per esprimere il proprio pensiero e affacciarsi all’età adulta.