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Parco Archeologico di Ercolano, i lavoratori in protesta contro i possibili tagli dello stipendio e del personale

Da settimane i lavoratori del Parco Archeologico di Ercolano sono in protesta per i possibili tagli sulla busta paga ma anche di parte del personale. L’agitazione riguarda, in particolare, gli addetti della Opera-Laboratori Fiorentini Spa, circa 50 operatori che dal Duemila lavorano per gli Scavi di Ercolano e per quelli di Pompei.

Al centro della questione c’è il nuovo bando, pubblicato a gennaio, che  prevede una diversa organizzazione per i servizi di biglietteria, controllo degli accessi, call center e 5 distributori automatici per i ticket, oltre che un nuovo servizio di guide. Tuttavia, il passaggio dei lavoratori nella nuova azienda sarebbe di sole otto unità, mentre tutti gli altri vedono a rischio, addirittura, il proprio posto di lavoro, nonostante ci sia una carenza di personale.

Il Movimento 5 Stelle ha presentato anche un’interrogazione al ministro Sangiuliano perché la direzione del Parco ha scaricato le responsabilità, affermando che «alcune questioni sollevate dalle organizzazioni sindacali (come ad esempio il tema dell’inclusione dei lavoratori nei ruoli ministeriali) non sono di competenza dell’Istituto» ma riguardano lavoratori e società privata.

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