Omicidio Vassallo: Cassazione annulla ordinanza del Riesame
La Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza emessa dal Tribunale del Riesame di Salerno, che aveva confermato l’arresto di quattro persone coinvolte nell’inchiesta sull’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica, noto per il suo impegno civico e per la sua lotta alla criminalità. Vassallo, il cui omicidio sconvolse la comunità e l’intera provincia di Salerno, fu ucciso il 5 settembre 2010 con nove colpi di pistola mentre rientrava a casa. La decisione della Cassazione ha rinviato nuovamente la questione degli arresti di tre degli indagati che avevano presentato ricorso, stabilendo che la questione dovrà essere nuovamente esaminata dai giudici del Tribunale del Riesame. I tre indagati coinvolti nel nuovo pronunciamento sono il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, l’ex carabiniere Lazzaro Cioffi e il titolare di una sala cinematografica a Scafati, Giuseppe Cipriano.
Il quarto arrestato, Romolo Ridosso, non aveva invece fatto ricorso e resta, pertanto, ancora in custodia cautelare. Nonostante il rinvio e la sospensione delle motivazioni che hanno portato a questa nuova decisione della Cassazione, gli indagati rimangono in carcere, in attesa di una nuova valutazione sulla fondatezza delle accuse e sulla necessità di mantenere le misure cautelari in atto.
L’inchiesta sulla morte di Vassallo, che ha coinvolto più indagini e numerosi colpi di scena, ha preso una svolta importante nel novembre 2024 con gli arresti che hanno scosso la regione. La Procura di Salerno, infatti, ha chiuso recentemente le indagini, nonostante la persistente mancanza di certezze sull’identità dell’esecutore materiale dell’omicidio. Questo aspetto ha sollevato numerose domande, dato che l’omicidio di Vassallo, simbolo di lotta alla mafia e al malaffare, resta avvolto da un alone di mistero, nonostante l’intenso lavoro degli inquirenti.
Le accuse nei confronti degli arrestati si riferiscono a gravi reati, tra cui il depistaggio delle indagini immediatamente dopo l’assassinio del sindaco. Il colonnello Cagnazzo e l’ex carabiniere Cioffi, infatti, sono accusati di aver manomesso le prime fasi dell’inchiesta, ostacolando il lavoro degli investigatori. Secondo le ipotesi degli inquirenti, i due avrebbero avuto un ruolo attivo nel compromettere le prime piste che sembravano portare alla verità. Al contempo, Ridosso e Cipriano sono sospettati di aver avuto legami con il traffico di droga nella zona, e si ipotizza che questi traffici possano essere alla base dell’assassinio di Vassallo. Le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Salerno hanno messo in luce una rete di connessioni e alleanze pericolose che potrebbero aver coinvolto più attori nel crimine.
Il rinvio della Cassazione lascia aperti molti interrogativi. Mentre gli avvocati difensori sperano in una revisione delle misure cautelari, le famiglie e le persone vicine al sindaco Vassallo attendono con ansia che la giustizia faccia il suo corso. La speranza, tuttavia, è che il vero esecutore materiale dell’omicidio venga identificato, e che la memoria del sindaco venga onorata con la verità. Il processo giuridico che si sta sviluppando, sebbene lontano da una conclusione definitiva, sta gettando nuova luce su una vicenda che ha segnato profondamente la storia recente della regione Campania.