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Omicidio Santo Romano: il giudice rinvia al 29 aprile

La voce di due donne, tremante ma ferma nel chiedere giustizia. Un’attesa carica di speranza stamane fuori al tribunale dei minori di Napoli per la prima udienza del processo a carico del ragazzino di 17 anni, che la notte del 2 novembre ha ucciso per un futile motivo Santo Romano. 

Tutto rinviato, però, al 29 aprile, segnando un momento di amarezza collettivo sui volti dei tantissimi giovani presenti questa mattina per sostenere la famiglia di Santo. Hanno urlato slogan di giustizia, il loro fervore unito in un coro di speranza. La loro presenza, carica di emotività, ha rappresentato la voce di una generazione che non vuole rimanere in silenzio di fronte all’ingiustizia. Hanno sventolato striscioni e cartelli, esprimendo il loro desiderio di un futuro libero dalla violenza.

Il giudice Umberto Lucarelli ha accettato la richiesta di rito abbreviato, rigettando però al momento la richiesta di perizia psichiatrica,avanzata dal legale del presunto omicida, che sarà valutata soltanto in un secondo momento. 

Il deputato Francesco Emilio Borrelli, presente al sit-in, ha sottolineato l’importanza di garantire giustizia alle vittime, evidenziando la necessità di più risorse per le forze dell’ordine per combattere la criminalità. Ha criticato la percezione distorta dei delinquenti nella società e ha sottolineato che è fondamentale che i giovani abbiano modelli positivi da seguire.

Non sono mancati momenti di tensione all’esterno del tribunale, dove alcuni partecipanti al sit-in hanno rivolto insulti a coloro che ritenevano vicini all’imputato. 

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