Omicidio a Ponticelli, 25 enne ucciso nella “zona rossa” istituita dalla Prefettura
Proprio dove lo Stato aveva deciso di alzare il livello d’allerta, prevedendo l’istituzione di una zona rossa per contrastare una violenza latente e sempre pronta a esplodere, la criminalità ha colpito con ferocia. Una camorra, da sempre attenta a segnali e simboli, ha risposto con una lingua che le è propria: il piombo.
Antonio De Cristofaro, 25 anni, è stato freddato a colpi di pistola nel cuore del rione Conocal, una delle aree più degradate e delicate della periferia orientale di Napoli. Una manciata di giorni fa, il prefetto di Napoli aveva inserito proprio quel quadrante urbano nella nuova mappa del rischio, evidenziando un’escalation di illegalità fatta di sparatorie, ferimenti, spaccio, degrado ambientale e tensioni sociali pronte a sfociare in violenza.
la vittima, secondo gli inquirenti, gravitava da tempo nell’orbita del clan Aprea. Non era uno sconosciuto: nel 2023 fu fermato con il figlio del boss e un’arma rubata alla polizia municipale di Frattaminore. La sua morte, però, non è solo il frutto di una faida o di un regolamento interno.
È come se l’omicidio fosse la conferma di una diagnosi già scritta: una tragica verifica sul campo delle intuizioni del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che il 9 maggio scorso aveva deciso di rafforzare la presenza dello Stato proprio lì dove lo Stato rischia quotidianamente di essere assente. Un’area contrassegnata da episodi di violenza e degrado e ultimo in ordine di tempo il ferimento a colpi di pistola di un uomo a seguito di una lite per motivi di viabilità.