Nola, verso le elezioni: la situazione dei tavoli politici, cercasi candidati a sindaco
Poche idee, ed un quadro più confuso del solito. E se per comuni vicini come Marigliano c’è la giustificazione di un commissariamento arrivato un po’ come un fulmine a ciel sereno, per Nola le attenuanti non sono poi così tante.
A meno di un mese dalla presentazione delle liste, e a due dalle elezioni, tutto è ancora fermo a fasi interlocutorie, ripiegati su incontri che al momento hanno prodotto soltanto ulteriore frazionamento e divisioni, probabilmente figli anche delle vicissitudini delle ultime due amministrazioni che hanno avvelenato i pozzi della vita politica cittadina.
Bisogna però arrivare al dunque. E per questo motivo, nella serata di mercoledì, un po’ tutti i protagonisti si siederanno attorno i tavoli politici per provare ad arrivare ad una sintesi. Chi parte avvantaggiato è il progetto costruito da Luigi Caliendo, che ormai da settimane ha tirato dritto rompendo gli indugi e scegliendo di essere affiancato da Fare Democratico, lista espressione tra gli altri degli ex consiglieri di opposizione Enzo De Lucia e Salvatore Notaro e vicina al consigliere regionale Felice di Maiolo, oltre che da Giuseppe Sommese, segretario regionale di Azione.
Il medico cardiologo, già candidato alle comunali nel 2004, ha lanciato, in via informale, ampie aperture alle forze di centrosinistra per supportare la sua corsa a Palazzo di Città. Appello che però sembrerebbe non esser stato raccolto soprattutto da Nola Democratica e PD. L’anima dem di città, coordinata dal consigliere regionale Massimiliano Manfredi, e promotore del secondo tavolo per sequenza temporale, starebbe ancora riflettendo sulla strada, leggasi le alleanze, da tessere. Ma nel frattempo, nella sua squadra avrebbe arruolato anche una lista vicina all’ex vicesindaco Giuseppe Tudisco.
Resta soltanto lo schieramento formato dal gruppo Iovino-Mauro-Conventi-Barbato. I già consiglieri, ai quali si sarebbe aggiunto anche il consigliere regionale Giovanni Mensorio, non avrebbero però ancora trovato la quadra, soprattutto sul nome da proporre come candidato a sindaco, stessa difficoltà che avrebbe incontrato la fronda dem.
Poche le idee sull’argomento, e la strada più probabile, al momento, è che il nome possa uscire pescando all’interno delle stesse liste che si andrebbero a formare per la corsa a Palazzo di Città. Scaldano poco i nomi proposti a vario titolo dalle diverse fazioni a cominciare dalla dottoressa Marinella Napolitano, passando per l’avvocato amministrativista Domenico Vitale, l’ingegnere Ada Minieri ed infine quello di Arturo Cutolo, figura di lungo corso politico in città.
Aspetta alla finestra infine Andrea Ruggiero, figura collante di un progetto civico che ha riscosso diverse adesioni nella comunità bruniana, e che nel quadro di indecisione generale potrebbe anche decidere di correre da solo con le sue due liste a supporto.
Quel che è certo è che dopo l’addio dell’ex sindaco Buonauro, per la classe politica c’era tempo a sufficienza per preparare ed articolare nuovi progetti, organici ed estesi, per proporre un’idea di città di fatto fermo al palo e senza prospettive dopo il secondo commissariamento in 3 anni.
Invece a vincere, al momento, sono soltanto i giochi di strategia, in una partita a scacchi fine a sè stessa, o utile soltanto a programmare il confezionamento di instant teams che hanno sì come obiettivo ultimo il successo alle prossime elezioni fissate il 25 maggio prossimo, ma che probabilmente perdono di vista il fine ultimo delle stesse, cioè l’amministrare con una coalizione omogenea e propositiva una città che ha la forte necessità di essere tirata fuori dal pantano in cui rischia di soffocare.