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Nola – Università Parthenope, disco verde dal Comune per la nuova sede

Disco verde per l’inizio dei lavori per la nuova sede dell’Università Parthenope in via Stella, a Nola. Sarebbe arrivato dall’Ente di Piazza Duomo il via libera per la realizzazione del nuovo plesso, sciogliendo così le riserve riguardo l’opportunità urbanistica della prossima costruzione.

Ma la polemica, con i dubbi avanzati da associazioni prima ed ora anche dall’opposizione del civico consesso bruniano, non accenna a spegnersi.

In un’informale conference call avuta nei giorni scorsi tra i rappresentanti dell’Ateneo, il primo cittadino Gaetano Minieri, il dirigente al settore tecnico Felice Spampanato ed i rappresentanti delle associazioni, sarebbe stato ribadito a questi ultimi l’impossibilità di procedere al ritorno in strutture vicine all’area del centro storico, strutturalmente non idonee a soddisfare le esigenze dell’Università, che tra l’altro preferirebbe non avere situazioni “di condominio”, prospettate dal possibile collocamento delle nuove aule all’interno della Caserma Cesare Battisti, struttura teoricamente idonea per ospitare l’Ateneo.

Con il pollice su dell’ufficio tecnico, che avrebbe confermato la fattibilità tecnico-burocratica dell’attività edificatoria per la nuova sede, la “Parthenope” prova dunque ad accelerare sui tempi a lei concessi per la conclusione dei lavori per la costruzione della nuova sede. 24 mesi, lasso di tempo oltre il quale l’investimento, concesso da fondi pubblici e dal valore di circa 10 milioni di euro, rischierebbe di sfumare.

Ma l’interpretazione del PUC da parte dei tecnici comunali, sulla possibilità di costruire una struttura di rilevanza sovracomunale in un lotto ricadente in zona H, e dunque disponibile per edificazioni a carattere comunale, sembrerebbe non convincere le associazioni, che starebbero pensando di impugnare la decisione dell’ufficio tecnico dinanzi al giudice amministrativo.

Restano ad ogni modo tante le perplessità sull’opportunità di realizzare una struttura di tale importanza in una zona che resta caratteristicamente residenziale, posta in una zona periferica, già oppressa dalla presenza di numerose strutture scolastiche e sanitarie, che quotidianamente intasano il flusso viario dell’area nelle ore più disparate del giorno.

Ed un altro dato di cui sembrerebbe non esser stato tenuto conto è il già previsto ampliamento dell’ospedale “Santa Maria della Pietà”, lavori straordinari già annunciati dal Governatore della Campania, Vincenzo De Luca.

Un potenziamento di indubbia importanza per la struttura di via Seminario, che durante la pandemia ha riscoperto la sua valenza strategica per la domanda di salute dei circa 500mila cittadini del nolano-vesuviano. I futuri lavori sulla struttura già da oggi prefigurano un ulteriore aggravio delle condizioni di salute dell’area, che con l’aggiunta dell’università diventerebbe una zona a rischio di “obesità urbanistica”.

Perplessità che, in assoluto, cozzerebbero con l’iniziale idea progettuale della “Parthenope”. L’università, nella manifestazione d’interesse del luglio 2019, aprì alla candidatura di immobili preesistenti, situati nel centro cittadino o nelle sue immediate vicinanze, collocati nei pressi delle stazioni del trasporto pubblico, su gomma e su ferro, e presenti lungo le principali arterie viarie cittadine. Tutte caratteristiche indisponibili per il lotto di via Stella.

Resta da capire se la marcia indietro sia stata ingranata a causa della semplice indisponibilità delle strutture del centro cittadino, nonostante fossero state avanzate valide candidature e buone alternative, come quella data dalle “casermette” della Caserma Battisti, avanzata prima dalle associazioni e poi prospettata anche dall’opposizione del civico consesso bruniano.

In sostanza, l’appello lanciato dalle associazioni nel ripensare sulle decisioni prese dall’Ateneo è, di fatto, caduto nel vuoto. E l’intermediazione chiesta alle forze di maggioranza, rappresentate dal sindaco Minieri, non hanno prodotto risultati concreti, anzi più volte il primo cittadino ha ribadito l’autonomia delle decisioni della “Parthenope”.

Ed alle associazioni, durante la call, sarebbe stata promessa ed annunciata la pubblicazione di una lettera aperta, indirizzata all’Ateneo, nella quale sarebbe stato chiesto all’università di prendere in considerazione l’ipotesi offerta dalle “casermette”. Documento redatto e sottoscritto dal primo cittadino il 24 dicembre.

Non resta che attendere la nuova risposta dell’Università. Ma resta la posizione equivoca di Palazzo di Città, che da un lato concede e dall’altro ritratta. Serve chiarezza, per non rischiare che questo tira e molla possa spazientire chi materialmente crede nel territorio ed è pronto ad investire somme importanti per il suo rilancio.

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