Nola – Una città in marcia verso il passato
Una città ferma nel tempo, scossa dall’apatia da variazioni urbanistiche e paletti parapedonali, che hanno invaso il centro storico, aggiungendo confusione alla confusione, non risolvendo le esigenze di pedonalizzazione regolamentata, restringendo pericolosamente carreggiate, che rendono minimi gli spazi di manovra di mezzi di soccorso; autobotti dei vigili del fuoco per esempio che potrebbero trovare difficoltà a muoversi nelle strade trasformate in vicoli. Al di là delle novità legate al codice della strada, Nola appare una città sospesa, aggrappata alla gloria passata, alle illusioni di una riqualificazione urbana assaporata all’inizio del primo mandato Biancardi, quando l’amministrazione puntò a trasformare il centro storico nel salotto buono della città; si eliminarono i segni del degrado e dell’illegalità attraverso la rimozione di plance abusive, baracche fatiscenti; si liberarono le piazze interne dalle macchine organizzando il verde e le sedute, attraverso l’installazione di panchine per favorire la vita nel centro antico e l’aggregazione; così piazza Collegio, piazza Clodio Marcello, piazza Clemenziano, ritornarono ad essere piazze. La volontà politica si materializzò nei fatti. Le opere più eclatanti, come il recupero dell’area Travaglia e della messa in opera del basolato al corso Tommaso Vitale, sono state però realizzate attraverso l’utilizzo delle somme relative agli oneri urbanizzazione pagati dal comparto Cis-Interporto-Vulcano Buono. Prospettive di un primo mandato che alimentavano speranze e nuove progettazioni, per ridare alla città una dimensione urbana di qualità.
A due anni dall’insediamento per il secondo mandato, il programma di rigenerazione urbana si è fermato. Poche le opere programmate: il rifacimento della pubblica illuminazione che vuole ridare luce ai vicoli bui, per esaltare le bellezze architettoniche dei palazzi storici. Una necessità che aspetta ancora la realizzazione, mentre le piazze liberate dalle auto sono ritornate parcheggi, delle sedute e delle panche, che hanno rappresentato costi per la comunità, si trovano resti solo in piazza Giordano Bruno; piazza d’Armi si è rinnovata con la presenza di nuove attività, che hanno modernizzato e mantenuto inalterato il commercio in loco. L’area dell’ex mercato aspetterebbe ancora finanziatori privati per essere riqualificata completamente.
Un lento ritorno al passato con una Ztl mai completamente attivata, con un impianto di videosorveglianza montato e mai andato in funzione, con un transito nel centro storico libero solo a colpi di telecomando che il privato cittadino dovrà comprare, con una villa comunale che non si riesce più ad aprire, con una viabilità esterna al centro, terra di nessuno, aperta al commercio ma anche alle difficoltà conseguenti che l’affluenza ai tanti locali genera. Questa è la Nola di oggi, disordinata e confusa.