Politica

Nola – Un Comune poco “trasparente”

Un palazzo ancora alla ricerca della trasparenza. Di quella chiarezza amministrativa che, per legge, dovrebbe fornire ai cittadini. Invece i vetri del comune presentano ancora aloni di opacità, che fanno a pugni con la linea di un’amministrazione, che ha sempre fatto della trasparenza il suo cavallo di battaglia.

Ma si sa. Il progetto politico si smarrisce nei meandri del palazzo, nei corridoi impolveriti di una burocrazia conservatrice e disponibile, che in nome di un potere acquisito negli anni, disattende regole e disposizioni, attivando corsie preferenziali che nulla hanno a che vedere con il ruolo svolto e pagato dalla comunità.

A Nola non sono servite indagini ministeriali, inchieste della procura, deferimenti per danni erariali, ad invertire la rotta, a ritrovare quella linea comune dettata dalle regole e dalle norme.

La mancata applicazione di linee guida che tutelino cittadini, imprenditori, con parità di trattamento, generano ancora figli e figliastri e un caos amministrativo, che alimenta privilegi nei pagamenti senza rispettare la cronologia di determine e delibere, né l’ordine di arrivo delle fatture.

Eppure la norma europea impone, alle pubbliche amministrazioni, il pagamento alle imprese entro 60 giorni; un limite che al comune di Nola viene puntualmente disatteso. Capita che imprenditori abbiano avuto la pubblicazione del mandato nel luglio del 2013, per una prestazione fatta nel 2012, e ad oggi non sono stati ancora pagati, creando difficoltà gestionali sopratutto nelle piccole aziende.

Cambiano gli uomini ma non cambia il modo di gestire la parte economica dell’ente, incapace di rispettare le scadenze, incapace di emettere cartelle Tares giuste, incapace di recuperare tributi dalle zone industriali della città, soccombendo in Commissione tributaria per ben 74 volte, mentre la produttività dell’ente di piazza Duomo, è stata sempre premiata da un nucleo di valutazione molto generoso.

E in tutto questo la politica resta a guardare, aspetta la fine naturale del proprio mandato, si prepara ad essere rieletta per mantenere inalterata una macchina amministrativa poco funzionale e poco trasparente.

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