Cronaca

Nola – Un ”albero” parlante nel silenzio dei Gigli

Tra alberi della cuccagna e parlanti, Nola continua ad essere protagonista. Artisti nolani, maestri artigiani, esportano il brand ”Nola”, liberando estro e fantasia, ma partendo dalla struttura forte, da una tradizione popolare che affonda le radici nel tempo, che è stata riconosciuta patrimonio immateriale dell’umanità proprio per quella macchina a spalla, che racchiude in sé il simbolo della festa dei gigli di Nola. L’obelisco, con le sue assi di legno, le sue travi, i piedi e i sostegni, che reggono rivestimenti ed elevano al cielo San Paolino e la fede di un popolo. Che sia parlante o silente, che vada rappresentato sotto nomi diversi, il giglio di Nola, ha varcato i confini comunali e viene rappresentato in tutta libertà da artisti ed artigiani, che ne valorizzano l’essenza, senza vincoli. Si, perché questo è il vero problema. Nel tempo l’Ente Festa prima e la Fondazione poi, non hanno mai provveduto a brevettare la macchina, a renderla unica nelle misure e nelle caratteristiche, limitandone la costruzione solo ed esclusivamente per la festa nolana, evitando rielaborazioni e libere interpretazioni che utilizzano gli stili e le architetture, per realizzare arte su idee ben definite. E mentre a Napoli un albero ”parla”, istruito da nolani doc, la Fondazione delle tante regole e dei tanti compromessi, come difende il giglio dalle libertà artistiche? Cosa ha fatto o intende fare per evitare in futuro, esposizioni della struttura del giglio in nuove mete e con nomi nuovi? Il problema è serio e andrebbe affrontato per difendere la festa in tutti i suoi aspetti, imponendo regole certe senza deroghe, che i nolani dovrebbero aiutare a far rispettare, altrimenti ogni artista, ogni artigiano, in ogni parte del mondo, potrà utilizzare la struttura del giglio per le sue opere itineranti, con fantasia e libertà, assegnando alle esposizioni artistiche un semplice nome o colore, nella consapevolezza di un successo assicurato per la grande somiglianza con il giglio. Da sempre conosciuto in tutto il mondo, il giglio, libero, alto e leggero come l’aria o magari bello come il mare blu della nostra terra, resta silente per la sua mancata tutela.

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