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Nola, tra Questue e manifestazioni d’interesse iniziano i preparativi per l’edizione 2025

Le prime canzoni che riecheggiano tra le strade, i maestri di festa che sfilano lungo corso Tommaso Vitale, i ragazzi che corrono per ascoltare le novità musicali della Festa 2025. 

Con la questua del Giglio del Panettiere 2025 prende la rincorsa la nuova edizione della kermesse millenaria. 

Simbolico che a dar inizio alle danze sia stato l’obelisco più discusso in fase di assegnazione, oggetto di un tira e molla politicante prima e giudiziale poi di ormai diffuso malcostume. Ma chissà, magari partire proprio da qui potrebbe anche significare aver fatto punto e a capo, in un tentativo di eliminare una stortura, quella della commistione politica-Gigli ormai alla deriva.

Veleni a parte, l’inizio delle ritualità calendarizzate della Festa apre anche alla fase preparatoria non solo dei Maestri, ma anche della stessa città. Ed infatti anche il Comune, sebbene sotto gestione commissariale, inizia a mettere le basi organizzative dell’edizione 2025, a cominciare dal calendario di eventi che dovranno animare il mese di Giugno. Pubblicata in albo pretorio la manifestazione interesse, rivolta a cittadini ed associazioni, che come da tradizione vorranno esser protagoniste del mese di Festa. In cambio del loro spendersi, l’Ente di Piazza Duomo è pronto a metter a disposizione logistica ed attrezzature.

Insomma, un modo “sparagnino”, ormai consolidato per la kermesse, che riempie con semplicità un arco temporale di 30 giorni, in controtendenza rispetto all’ultima edizione, dove tra food festival e la tre giorni di concerti la città si era regalata sì un programma corposo ed interessante, ma anche un coacervo di polemiche e strascichi dal punto di vista gestionale di non secondaria importanza.

E a tal proposito sarà interessante il “nuovo” ruolo della Fondazione, ancora alle prese con le scorie della decapitazione effettuata dal “tetranomio” dell’ex sindaco Carlo Buonauro, specie dopo la revoca delle nomine comunali, in primis quella durissima del presidente Francesco De Falco. 

Nonostante siano rimasti operativi i componenti in quota Curia, oggi di fatto l’Ente vive una condizione a metà, quasi come fosse “commissariato” dalle nuove nomine che proprio Buonauro effettuò prima di dimettersi, facendo sedere nel CdA gli stessi dirigenti del Comune di Nola. Una situazione da controllato e controllore di cui ora bisognerà capire metodologia nelle scelte nell’organizzazione della kermesse: sarà la Fondazione a metter su l’intera macchina organizzativa, o il tutto sarà di competenza comunale, lasciando all’Ente di Via Merliano la sola responsabilità dell’assegnazione delle Macchine da Festa per l’edizione 2026?

Anche questo punto potrebbe essere di svolta. Com’è noto, il TAR infatti ha sancito la competenza esclusiva della Fondazione sulle procedure di assegnazione dei Gigli, una nuova divisione di ruoli e prerogative rischierebbe di svilire ulteriormente la posizione, già precaria, della Fondazione stessa. E da qui, quale futuro? Anche questa sarà un’eredità pesantissima alla prossima amministrazione comunale, che con buona dose di verosimiglianza sarà chiamata a decidere del senso della vita della Fondazione Festa dei Gigli, oggi sospesa tra la sua dimensione di acceleratore della kermesse e paravento della vita politica di città.

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