Nola, shock in città: in fiamme l’auto del sindaco Carlo Buonauro
E’ stato l’odore acre del fumo ad insospettire il sindaco di Nola, Carlo Buonauro. Pochi minuti per rendersi conto che l’incendio alla fiat Panda si consumava sotto i suoi occhi. Fiamme alte, che hanno danneggiato anche uno scooter, investendo il vialetto dell’abitazione di via San Luca fino a lambire, anche le pareti della casa, dove il sindaco abita insieme all’anziana mamma. Immediata la richiesta di intervento da parte di polizia e vigili del fuoco e la dinamica sembra chiaramente parlare di un episodio doloso.
C’è qualcosa che non va e per dirlo basta fare un salto indietro nel tempo, un salto non molto lungo che delinea la somma di tre incendi consumati, nel giro di pochi mesi a tre esponenti della maggioranza Buonauro.
Il 22 febbraio scorso prendeva fuoco la macchina del consigliere delegato alla frazione di Polvica Erasmo Scotti, parcheggiata sotto casa, in piena notte, in una zona controllata da telecamere. Meno di quindici giorni fa episodio ancor più grave.
Nel centro storico della città bruniana a prendere fuoco inspiegabilmente la macchina dell’assessore alle attività produttive Lucianna Napolitano Bruscino, in una zona ad alta densità abitativa. Stanotte nuove fiamme partire dalla macchina del sindaco di Nola.
Ipotesi di autocombustione? Poco credibile. Pensare a dei veri e propri raid, collegati, e di chiara matrice dolosa è invece l’ipotesi che prende valenza. Proprio il sindaco Buonauro dopo l’incendio all’auto del delegato Scotti aveva bollato l’episodio come un gesto intimidatorio, gravissimo e vile che non avrebbe intaccato lo sforzo dell’esecutivo per il ripristino di piena legalità e correttezza amministrativa.
Tanti gli attestati di vicinanza al magistrato dopo lo spiacevole episodio. Oggi nella conferenza dei capigruppo a Nola confermata anche la convocazione di un consiglio comunale straordinario proprio per discutere di questi gravi episodi. Parafrasando la celebre scrittrice di gialli Agatha Christie se un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova, qualcosa non va.