Nola – PRG: chiesto il consiglio monotematico

Parlare di piano Regolatore Generale, discutere di uno strumento urbanistico datato 1995, ma soprattutto parlare della variante approvata dal consiglio comunale nella seduta del 31 luglio scorso. Per l’opposizione la variante presenterebbe chiare e inconfutabili anomalie, e per questo è stato chiesto un consiglio monotematico.
Nel mirino la zona a vincolo archeologico il cui aggiornamento cartografico risulterebbe confuso e inaccettabile. In base alle cartografie di riferimento gli esponenti dell’opposizione, avrebbero rilevato che il ridisegno della perimetrazione della Zona VA (vincolo archeologico), avrebbe incluso, nell’ormai decaduto vincolo, parte del territorio a sud del tracciato della ferrovia dello stato, con una sola porzione caratterizzata dalla colorazione verde con griglia bianca che richiama la Zona VA (vincolo archeologico), mentre la restante porzione conserverebbe le vecchie destinazioni urbanistiche N e H. Ancora, parte del territorio a nord dell’Anfiteatro Laterizio, con zone che avrebbero conservato la destinazione B2 e H delimitate solo da un semplice tracciato rosso.
Differenze grafiche che avrebbero portato a differenziare graficamente e rendere dissimili zone che, almeno cartograficamente, dovevano essere uguali. Differenze che generano difficoltà in merito al rilascio delle adeguate certificazioni urbanistiche, da parte degli uffici comunali.
Incongruenze cartografiche che traggono origine dall’approvazione del PRG avvenuta nel 1995, dove nel decreto di approvazione, al punto 2, si prevedeva che le osservazioni 105, 187 e 355, quest’ultima proposta dalla Soprintendenza, dovevano essere sovrapposte sulle tavole del PRG. Una prescrizione mai eseguita con la cartografia non aggiornata per 19 anni. La Variante urbanistica del luglio scorso, ha cercato di attuare la prescrizione del presidente della Provincia di Napoli del 1995, generando ulteriori problematiche.
Dagli atti risulterebbe evidente che il preteso vincolo archeologico, così come strutturato e motivato dal decreto ministeriale 42 del 2004, non sarebbe mai esistito e quello urbanistico sarebbe decaduto nel 2000, con l’adozione della delibera di Consiglio comunale numero 33.
A questo punto il Comune dovrebbe dichiarare decaduti i vincoli, mentre i cittadini proprietari dei suoli, che per anni non hanno potuto realizzare nessuna opera, potrebbero rivalersi contro l’ente con richieste di danni, mentre cresce il dubbio su come siano state realizzate le lottizzazioni di privati, nelle aree interessate dai vincoli, e come lo steso Comune, in sinergia con le Ferrovie dello Stato, abbiano realizzato il sottopasso di via Polveriera.